
Nella Sezze dei gesuiti un eretico in Consiglio comunale, è la prima volta. Daniele Piccinella
13 Novembre 2021Cambia también lo profundo
Cambia el modo de pensar
Cambia todo en este mundo
Cambia el pastor su rebaño
Y así como todo cambia
Que yo cambie no es extraño
C’è il luogo comune, la vulgata, di Sezze roccaforte rossa che “cade” ciclicamente, solo che al ciclo successivo ci si dimentica della caduta precedente ed è sempre una novità già avvenuta. Cadde (la roccaforte), facendosi male, all’inizio degli anni ’90 con Antonio Maurizi sindaco, dopo sono solo ricadute della stessa malaria.
Restava solida invece la cultura gesuitica che è il sentire profondo della città. La chiesa più alta del centro urbano è San Pietro, chiesa dei gesuiti con annesso seminario, il Comune è più in basso.
La gerarchia di altezze non è casuale, noi siamo l’alto, noi insegniamo la verità, il resto sta sotto.
La cultura gesuitica, con organizzazione gerarchie e intellettuali, impregna la comunità. L’idea stessa di intellettuale setino (erudita, esclusivista, conoscitore delle verità alle masse negate, autocompiacente, scomunicante, difensore della purezza) sta in questo brodo di cultura. Insomma Sezze è una roccaforte, ma una roccaforte della controriforma cattolica.
Ma? E qui sì è caduto un muro, è stato eletto a Sezze per la prima volta un consigliere comunale evangelico. Si avete capito bene: nella roccaforte dei gesuiti nati per combattere Lutero c’è un consigliere comunale protestante (non nel senso di protesta perchè sta in maggioranza).
Martin Lutero entra nel consiglio comunale di Sezze, un evangelico: Daniele Piccinella (eletto nella maggioranza di Lidano Lucidi). Va da se che è un setino acquisito, ma resta una prima volta.
Badate non è banale, perché segna tempi in cui le cose mutano ma non a livello si superficie ma carsicamente.
Vero Sezze ha avuto una comunità ebraica, importante, resta il cimitero. Ma gli ebrei non sono cristiani, qui l’ortodossia cattolica che era una cifra della comunità setina trova una piccola crepa.
Segno dei tempi, resta la cupola di San Pietro più in alto, in basso non ci sono più i gesuiti della rivoluzione di ottobre. Anche dove tutto appare immutabile tutto muta.
Anche a Sezze ci sono mille modi di leggere dio, la vita, la felicità.
Caro Lidado, riflessione geniale, sono stato un Sindaco Gesuita, ( infatti lavoravo 15 ore al giorno, ho abbandonato la mia professione, ci ho rimesso tanti soldi, non so nemmeno cosa siano Festini o cose simili, ho servito con devozione la mia Comunità, con risultati che ovviamente sono opinabili), ma quando andai a Gerusalemme col Rabbino Capo Di Segni, tra l’altro un collega, e gli parlai di Sezze, dopo qualche settimana volle venire a visitare il nostro cimitero ebraico, uno dei rari fuori Roma. Sezze è Sezze
Sai quanto la amo, ma amare significa dire all’amore anche il suo non amare. Non tutto e’ amministrazione. Esistono elementi profondi della società che vanno compresi per comprenderci. La controriforma ha permeato la nostra comunità. E’ un dato