
Festa dei gatti: Macchia il gatto romano di una passeggiata al giorno
18 Febbraio 2023Oggi è la giornata del gatto, io vi racconto un fatto capitato a me a Roma, un poco di tempo fa. Una storia di umanità dei gatti, e di gattità di umani. Una storia di questa storia che va tra noi e i mici, tra animali che per loro natura dovrebbero non stare dove sono: insieme. Personalmente che vi debbo dire che gatte premurose mi hanno aiutato a fare il bimbo che ero lasciandomi in eredità la possibilità di amarli ancora.
Un gatto grosso cammina per le strade di Roma, sarà Romeo? Sarà… non vedo Duchessa è forse dietro la siepe, occhi di gatta.
Gatta nascosta, lui cammina con silenzio senza fine, quasi vola, lieve passo di gatto.
E’ grosso, guarda i lati della strada a vedere se ci sono auto, diligente pedone, che dico zampone.
Poi da presso un ragazzo, il ragazzo del gatto, con lo sguardo di scoperta che abbiamo avuto tutto a 18 anni o giù di lì. Dico: “Che bel gatto”
Si compiace il ragazzo, orgoglioso di quell’animale così bello: “si chiama Macchia, gli faccio fare una passeggiata”.
Al gatto?
Sì, sì pare un cane, si fa un giro al giorno, si guarda intorno, mi accompagna per un poco e poi se ne torna a casa.
Ma dove lo hai trovato?
E’ venuto lui a casa mia e ci è rimasto.
“Ehi, Macchia”, lo chiamo.
Lui si ferma mi guarda, ha occhi enormi.
Si chiede ma che vuoi, dietro qualche siepe in questi giardini prigionieri di Roma ci sarà Duchessa di sicuro, ci sarà una bellezza che non offende l’amico ragazzo che anche lui cercherà la sua Duchessa avendo una macchia sul viso. Macchia non si fila certo me.
Macchia conosce il posto, salta sul muretto, guarda intorno, sente gli odori, sente il posto.
Sente la complicità del ragazzo di cui è complice, senza strappi.
Passa una donna elegantissima guarda prima il gatto poi noi, poi ci fa un cenno con il viso come a dire che quadro di gatti e di matti e va diritta al suo tempo.
Fa gli occhi della gatta, fate voi il resto.
Io ho incontrato un gatto che si chiamava Macchia a Roma, un gatto che passeggiava con un ragazzo e pareva il Re di Roma, mi sono sentito cavaliere di una strana corte felina.