E’ morto Nello Ferrarese il cispadano che a Rovigo hanno ricordato a Latina dimenticato

E’ morto Nello Ferrarese il cispadano che a Rovigo hanno ricordato a Latina dimenticato

21 Febbraio 2023 0 Di Lidano Grassucci

Lo leggo su La voce di Rovigo, a Latina neanche una riga che sia una. Non si è mai profeti in patria, ancor meno quando di patrie se ne hanno due. Sulla voce di Rovigo raccontano la storia di Nello Ferrarese nato a Bottrighe e “emigrato” in agro pontino a 14 anni, morto sabato scorso.

Viveva a Borgo Podgora, con il cuore diviso tra la patria nuova e la patria vecchia, nella impossibilità di averne una sola. I veneto-pontini restano dei sospesi tra due mondi e sono diventati cittadini di ogni mondo. Sui giornali di Latina l’indifferenza mentre in tanti si fanno la bocca larga su fondazioni, fondanti, su giganti, su bonificatori.

Lui era ” era emigrato nelle zone dove era stata appena completata la bonifica dell’agro pontino e la sua vita è stata dedicata all’agricoltura in quelle terre completamente vergini, sperimentando anche nuove produzioni in anticipo sui tempi”. Scrive così la Voce di Rovigo nel mutismo di Latina che dei veneto-pontini dice:  furono presto assimilati, pur mantenendo un senso di identità a livello familiare ed, in certi casi, dando vita a manifestazioni associazionistiche, restando tuttavia pur sempre “immersi” in una realtà sociale più eterogenea e comunque spesso (ma non sempre) distinta da quella dei “borghi” di fondazione. Nelle comunità nate nei centri di nuova fondazione si poterono formare e perdurare caratteristiche proprie, come l’affermazione per lungo tempo dell’idioma veneto quale lingua veicolare, nonché l’affermazione di tradizioni (sociali, ma anche gastronomiche, nell’ambito religioso, e in parte anche politiche) frutto della fusione del portato culturale delle diverse provenienze veneta, friulana e ferrarese

Ecco li da dove siamo partiti, mia madre era di Piazzola sul Brenta, si ricordano di noi in un filo di patria verso i figli, a Latina non vedono l’ora di cancellarci, di eliminare la dolcezza della parlata di Goldoni in nome di un volgare e banale romanesco nella versione di Spinaceto. La diversità è una ricchezza, l’omologazione una grande povertà. A Rovigo ci hanno dato una lezione.

Saluto Nello Ferrarese a nome di questo posto dove ci hanno obbligato ma che forse non ci ha mai amato.

PS: preciso che un articolo in ricordo di Nello Ferrarese è uscito su Latina Oggi. Ma non muta il ragionamento di distacco, di cancellazione, della nazione veneto-pontina che è la ratio di questo pezzo che ribadisco.