Il nuovismo del nuovo Goretti: l’esempio della fabbrica di San Pietro

Il nuovismo del nuovo Goretti: l’esempio della fabbrica di San Pietro

7 Marzo 2023 3 Di Lidano Grassucci

Il centro di Latina ormai è come il centro di una ciambella, di una Polo (intesa come caramella) è un buco con la città intorno. Di questo in campagna elettorale non si parlerà di certo. Vi diranno di nuovi ospedali, nuove strade, nuovi carceri come si avessimo infinite possibilità. Il nuovismo è malattia grave, non è progressismo, ma non ragionare sul senso delle cose in nome del non senso di altre.

Parliamo dal Santa Maria Goretti, l’ospedale è a ridosso del centro, dentro il tessuto urbano: se lo spostiamo cosa accade?

A parte il fatto che per fare un nuovo Goretti ci vuole un periodo lungo e, nel periodo lungo, per dirla con Keynes saremo tutti morti.

L’ultima funzione dentro il buco del centro  é l’ospedale, la punta dell’iceberg della funzione sanitaria (con i vari laboratori analisi, la clinica San Marco, gli studi medici, le farmacie, la presenza universitaria stessa. Se togliamo il Goretti per caduta se ne va tutta la filiera della salute e il buco del centro si fa più nero.

Quando abbiamo trasferito in periferia (agenzia delle entrate, catasto, commissioni tributarie, banche) le funzioni economiche sono andati via i commercialisti, i tributaristi.

Ogni azione produce una reazione non è mai neutra.

L’ospedale di Latina si trovava in origine nel parcheggio ora a servizio di Piazza Celli, li tra l’altro c’è l’edificio dell’Enpas vuoto da decenni, la sua traslazione all’attuale Goretti desertificò l’area anche se i democristiani sostituirono l’ospedale con la prima sede del Liceo scientifico Grassi, poi lo spostarono anche quello in via del Lido e dove avevano riferimento centinaia di persone ci sono rimaste solo decine di auto ferme.

La politica continua a ragionare in termini di fare il nuovo quando oggi la logica è recuperare quello che c’è, trasformarlo, innovarlo, sfruttare le possibilità della tecnologia.

Insomma non bisogna togliere le funzioni dal centro ma aggiungerle.

Il Goretti dovrebbe prendere esempio dalla fabbrica di San Pietro che dal 1506 è oggetto di lavori, cambia, si adegua, in continuo ed è efficiente: dopo oltre mezzo millennio la sua capacità di rappresentare Dio resta “stupefacente” nei tempi che corrono e nessuno pensa a decentrarla.

Investire di continuo, continuare a investire, non rimandare ad un nuovo per altro improbabile.

Sarebbe interessante cominciare a discutere da qui.