L’abusivo dell’8 marzo, sulle donne

L’abusivo dell’8 marzo, sulle donne

7 Marzo 2023 2 Di Lidano Grassucci

Il mondo sarebbe un posto di merda senza le donne. La donna è poesia. La donna è amore. La donna è vita. Ringraziale, coglione!

Charles Bukowsky

 

Sono uomo, quindi parlare di donne è per me quasi una invasione di campo, mi chiedo sempre se è opportuno, se è giusto. Poi mi gira in testa una canzone dei Nomadi, Ma che film la vita, che recita così

Grazie a mia madre per avermi messo al mondo
A mio padre, semplice e profondo
Grazie agli amici per la loro comprensione
Ai giorni felici della mia generazione
Grazie alle ragazze, a tutte le ragazze

Per dire grazie alla vita si parte da una donna e con donne  finisce in un cerchio del vivere che non può non essere al femminile. Allora scrivo abusivo al femminile.

Nel mio mondo “comandavano” le donne, senza darlo a vedere, ma con determinazione ed una libertà di pensiero così intelligente che mi ha spiegato l’intelligenza. Mia nonna era pia, ma sulla maternità non sentiva ordini da Dio ma il bisogno che anche Dio aveva avuto per farsi uomo di una donna.

Ho conosciuto le donne per amore che le madri, anche madri di madri, danno ai bimbi, agli mammocci, e li segnano nella vita, lungo tutta la vita. Santa Teresa d’Avila in un libro dalla copertina bianca, consumato sul dorso, mi ha spiegato l’estasi che non avevo capito, che non potevo capire ma è amore così grande del creatore da essere felicità della creatura.

Poi le ragazze, poi che lunga è la vita.

Maria di Magdala posa una mano sulla spalla di Gesù e dice, nessuno ha compiuto tanti peccati in vita per meritare di morire due volte, a quel punto Gesù lasciò ricadere le braccia e si allontanò per piangere.

Il Vangelo secondo Gesù Cristo, José Saramago

Una donna che insegna a Dio, una donna che porta il divino nell’umano con i suoi odori, sapori, amori.

E se Dio fosse uno di noiSolo e perso come noiAnche Lui con i suoi guaiNessuno che Lo chiama maiSolo per dire: “Come stai?”

Eugenio Finardi, Se dio fosse uno di noi

Ma na donna che lo cura e la cura non ha limiti come il bene, come il male, come il mondo che è tondo e non cadi mai giù.

Pensiamo al tempo delle donne come un tempo tagliato con l’ascia dell’odio, invece è tempo pulito dal vento e il cielo è azzurro. Eva prende una mela che è l’autonomia da una felicità inconsapevole, consapevolmente ebete, perchè senza male, Adamo la mangia per sentirsi uomo non robot e scoprono il libero arbitrio, il potere del piacere ma con gran dolore.

E’ il giorno di questa libertà. Mi pare di vedere una donna controluce con un gatto.

Foto: Caravaggio, l’estasi di Maddalena