Una fondazione e un quadro… Latina
10 Agosto 2024LoMa dove andiamo? La domanda mi è venuta spontanea quando il senatore Nicola Calandrini mi illustro il progetto della Fondazione per i 100 anni di Latina. Ma chi ci fila? Poi non esistono provvedimenti di legge di iniziativa parlamentare, la decretazione di urgenza del governo invade l’ intero tempo del parlamento. Senza dimenticare che parliamo di una città, la nostra, che ha dentro tutti i pregiudizi della storia.
Invece? Invece la legge è passata, in poco più di un anno, definitiva. Ora credo che bisogna essere sempre onesti intellettualmente e quando sbagli previsione lo devi riconoscere. Non sono infallibile e quelli che giudicano, come me, sanno del passato ma del futuro… Riconosco il mio errore ma questo non mi esime dal dire che il tutto funzionerà se sarà opportunità, se si esce dagli schemi dal gioco di chi viene dopo cancellare ogni prima, solvo diventare poi lui prima e venire cancellato
Non c’è una Latina, come non c’è una Siena con le sue contrade, una Cori con le sue porte. Roma certo è dei preti ma anche di Giordano Bruno, anche dei figli di Israele che stanno lì da millenni, anche del Repubblica di Mazzini, Armellini e Saffi. Da noi invece? Se ti piace palazzo M (quello dedicato alla mamma) non ammetti l’ esistenza di chi ha fatto il teatro, il palazzetto dello sport e viceversa. La fondazione potrebbe rompere questo dannata memoria. Se… Se si bandisce la nostalgia e la città futurista non si suicida passatista. Questa è la sfida. La legge è stata illustrata questa mattina al Circolo cittadino alla presenza del sindaco Matilde Celentano che ha annunciato un consiglio comunale straordinario su questa legge. Dal primo firmatario del provvedimento che ha avuto anche il sostegno di Claudio Fazzone e di Claudio Durigon (relatrice alla Camera Giovanna Miele). Poi? Poi servirebbe che Latina si aprisse ai 32 comuni della provincia e non solo, diventi a 100 anni capitale del suo territorio e capace di scrivere la sua storia. A, dimenticavo, moderavo io questo incontro, la legge del contrappasso. Gia’ io orgoglioso setino che nulla è pentito ma qui in questo piano si incontrarono due persone che scegliendosi fecero la sintesi che sono io in un mondo che mai e’ puro ma sempre così impuro da essere meglio .
Poi c’è un particolare di un dipinto davanti agli occhi, la redenzione dell’ agro di Duilio Cambellotti, raffigura uomini nuovi che cacciano uomini vecchi, uomini senza passato disponibili al mostro che è il totalitarismi. Questa la nostra tragedia io spero nel 2032 che il dipinto racconti di un bacio, come quello da cui sono venuto io.