Pensando a dopo/ I viaggi ipotetici, ma come è bella l’Italia di Isa Baratta

Pensando a dopo/ I viaggi ipotetici, ma come è bella l’Italia di Isa Baratta

7 Aprile 2020 0 Di Fatto a Latina

Isabella Baratta ci manda un racconto, una suggestione, che pubblichiamo. In tempi bui scopri che sono le cosde vicine eccezionali, che nessuna spiaggia tropicale vale la Cappella Sistina, che nessun resort in terre assolate ha decenza davanti a Firenze, che il miracolo non è una artificiale città dei cafoni neo ricchi arabi, ma nella meraviglia di piazza delle meraviglie a Pisa. Che saranno pure boni sti sushi, ma voi mette i broccoletti? La falia? Le paste di visciole?

Una foto orgogliosa io per rubarvi un sorriso cito Don Burro, al secolo Christian De Sica di Vacanze in America. Scena sotto na fraschetta a giocà a carte… “se, l’America, ma voi mettà st’aria fina de Frosinone, ma se sta bene de capo, de core e de panza”. 

 

 

Penso spesso a quanto bella sia l’Italia . Per carità , ogni Nazione ha la sua bellezza ma la nostra ne racchiude mille in più . Qualche tempo fa comprai , in un mercatino di libri , un volume intitolato “Terra”, un cube book fatto di solo bellissime fotografie scattate in giro per il mondo. Ebbene , ci sono 67 illustrazioni dedicate all’Italia contro le 3 o 4 ad ognuno degli altri paesi . Soddisfazione ed orgoglio .

Ad oggi mi sento fortunata perchè ho avuto la possibilità di visitare la nostra penisola dalle Alpi alla Sicilia, ma non è ancora abbastanza. L’Italia è quel paese in cui anche una piccola frazione vale la pena di essere conosciuta . La bellezza dei luoghi , i panorami , la storia, fanno del nostro paese una leggenda.

Credo sia il sogno di tutti i cittadini del mondo visitare almeno una volta nella vita il nostro paese. Sono figlia di un uomo che ha sempre viaggiato per lavoro. Non quei viaggi che fanno oggi i manager , toccata e fuga in alberghi di lusso per chiudere contratti. Io sono figlia di un autista di autobus che accompagnava ragazzi in gita scolastica e comitive in viaggi fuori porta . Santuari , abbazie , laghi , città d’arte . Quando restava qualche posto libero , zainetto in spalla andavo con mio padre e mi pareva di partire per il mondo . In Abruzzo i ricordi più belli e avventurosi . Tappa fissa erano i picnic lungo i fiumi.

Cult i panini con frittata e broccoletti e le pastarelle di visciole portate da casa . Ci si conosceva un po’ tutti e quando si entrava nei negozi di souvenir a mio papà, che era l’autista del gruppo , facevano sempre un regalino ed io mi sentivo figlia di un uomo importante . Era l’Italia che cresceva , l’Italia che lavorava , l’Italia che non si arrendeva . Proprio come oggi . Siamo tutti figli di chi ha fatto l’Italia . Nipoti di chi l’ha costruita .

Genitori di chi la riporterà ad essere grande come merita . La gente passa ma la storia resta. Molti errori ci hanno portato a toccare il fondo . Dalle catastrofi naturali abbiamo capito il senso vero di fratellanza ed altruismo che ci accomuna , da nord a sud . Quel senso che ci ha fatto sempre rialzare . È forse per questo che abbiamo la forma di uno stivale , uno stivale di pelle dura . Siamo fatti per camminare e guardare sempre avanti . Noi

Isabella Baratta