Enzo De Pasquale, il regista “mondiale” che era di Latina

Enzo De Pasquale, il regista “mondiale” che era di Latina

23 Agosto 2020 0 Di Emilio Andreoli

C’è un mestiere particolare e chi lo fa deve avere delle doti di grande eccellenza. Fondamentali quelle tecniche e creative, ma anche relazionali e decisionali. È un mestiere dove non si appare mai, ma è indispensabile per far apparire gli altri, è il mestiere del regista e a Latina ne abbiamo avuto uno straordinario, il miglior regista sportivo italiano, Enzo De Pasquale. Ed ecco a voi la sua storia.

 

Enzo De Pasquale, questo nome lo ricordo da sempre, perché mio papà quando guardava la televisione lo nominava in molte occasioni: “il regista è Enzo de Pasquale ” diceva. Ma io ero bambino e non sapevo cosa fosse un regista. Capivo però, che per mio padre era una persona importante quel signore che non appariva mai sullo schermo.

Lo capii qualche anno più tardi, quando lo vidi seguire in Tv il giro d’Italia, perché mio padre non era un grande appassionato di sport e il regista del giro era proprio Enzo De Pasquale. Mi disse che era suo amico e mi spiegò finalmente il ruolo del regista. Poi un giorno venne nel negozio e mio padre me lo presentò. Così conobbi di persona quell’uomo misterioso, e diedi quindi il volto a quel nome che mi era entrato nella testa sin da bambino. Mi fece una buona impressione, mi trasmise simpatia. Lo ricordo moro, elegante con un cappotto scuro, ma non potrei scommettere sul colore, sono passati troppi anni.

 

Il regista della Rai Enzo De Pasquale

La storia di Enzo De Pasquale

Enzo De Pasquale, all’anagrafe Vincenzino, nasce il 15 novembre del 1930 in Calabria, a Praia a Mare, in provincia di Cosenza. Penultimo di quattro figli, arriva a Littoria dove suo padre è stato trasferito per lavoro, siamo alla fine degli anni trenta. Dopo la guerra e gli studi superiori, si iscrive alla facoltà di giurisprudenza, ma in cuor suo sa che quella di avvocato non è la sua vocazione. A lui piace intrattenere, organizza spettacoli al cinema Dell’Aquila ed è una persona molto estroversa. Così abbandona gli studi e si iscrive al Centro Sperimentale di Cinematografia, dove si diploma in regia a metà degli anni cinquanta.

Nel 1957 inizia a lavorare in Rai come programmista regista. Per la sua prima vera regia, deve attendere il 1961, dove gli affidano il programma “Itinerario quiz”. Poi gli assegnano la regia del telegiornale delle 20:00 e di molti eventi sportivi, in questi ultimi diventerà un vero maestro. Nel frattempo collabora, come assistente alla regia, con registi del calibro di Bolognini e Monicelli.

il regista Enzo De Pasquale insieme ai suoi collaboratori al giro d’Italia

I numeri di Enzo De Pasquale

Nel corso della sua lunga carriera ha curato le riprese per le elezioni di 4 Papi. La sua regia per i funerali di Paolo VI, la Rai vinse il premio “Flamming”, l’Oscar per la TV ed il premio Stampa cattolica. Ha diretto gli incontri tra i capi di stato Reagan e Gorbaciov e successivamente Bush con Gorbaciov. Sua la regia, quando ci fu la storica visita del presidente americano John Fitzgerald Kennedy.

Per il ciclismo è stato il regista di 18 Giri d’Italia, ma anche di tantissime MilanoSanremo e TirrenoAdriatico. Ha ripreso e diretto due Olimpiadi Invernali e 5 Mondiali di sci e per la boxe oltre 300 trasmissioni. Ha partecipato anche alle riprese delle Olimpiadi di Monaco 1972. Ha diretto la “Domenica Sportiva” negli anni 80. Curato la regia da tre stadi durante i mondiali di Italia 90. Di questa manifestazione ha firmato la regia della semifinale ItaliaArgentina e la finale GermaniaArgentina dall’Olimpico di Roma. Alla fine saranno 3.642 le trasmissioni da lui dirette.

Nonostante i suoi numerosissimi impegni dal 1965 si dedica anche alla politica come consigliere comunale di Latina, successivamente ricopre il ruolo di assessore ai servizi sociali e personale, sport, lavori pubblici ed urbanistica, pubblica istruzione, turismo e spettacolo. Il suo impegno politico durerà circa venti anni, sempre nelle fila della Democrazia Cristiana.

Un giovane Enzo De Pasquale con la moglie Lelia

L’incontro con Pierluigi (Gigio) De Pasquale

Per caso incontro Gigio De Pasquale, con le mascherine è sempre difficile riconoscersi, ma chi si conosce da sempre, anche solo di vista, basta uno sguardo. Ha qualche anno meno di me, ma io lo ricordo ragazzetto agli albori della più grande comitiva che c’è stata a Latina, davanti il mio negozio “il Manzoni”. Non potevo lasciarmelo sfuggire, io che sono sempre alla ricerca di storie della nostra città.

Gli si sono illuminati gli occhi, quando gli ho chiesto di poterlo intervistare per farmi raccontare di suo padre. Lui ha seguito le orme del papà e oggi fa il regista in diverse trasmissioni della Rai. Ha iniziato con Superquark come progettista regista, poi con Sfide, Linea Verde, poi come regista Linea Blu e Passato e Presente di Paolo Mieli.

Ci incontriamo al bar Turi Rizzo, luogo storico della città. Gigio è puntuale ed entriamo subito in confidenza:

 

Ormai sei un regista affermato anche tu, ed è inutile chiederti chi ti ha trasmesso questa passione” Mi sorride sotto la sua barba incolta e il volto scurito dal sole e dalle origini calabresi.

Ho seguito mio papà sin da piccolo, lo seguivo ovunque, tranne quando andava in Rai, perché nella sede non mi facevano entrare. Viaggiavamo quasi sempre in macchina, perché mio padre aveva paura dell’aereo, solo se obbligato lo prendeva. Mi piaceva guardarlo mentre lavorava, cercavo di imprimere nella memoria tutto ciò che faceva. Era geniale nel suo lavoro e anche molto meticoloso. Pensa che le postazioni del circuito di Monza le decise lui, e ancora oggi sono sempre le stesse. Ma era anche fortunato, c’è un immagine bellissima nella finale di Italia 90 all’Olimpico dove mio padre fa inquadrare la luna piena e proprio in quel momento passa un aereo, quell’immagine fece il giro del mondo. Sua l’idea di rallentare le immagini per rivedere le azioni, che poi divenne moviola. Venivano dall’estero a guardare come organizzava il lavoro. Vennero anche dalla BBC per cercare di carpire i suoi segreti. Quando andò in pensione soffrì molto, era innamorato del suo mestiere, provò a lavorare a Telemontecarlo, ma abituato alla Rai resistette solo un anno

Invece il suo legame con Latina?”

Era legatissimo a Latina. Con il lavoro che faceva, per comodità, avrebbe potuto vivere a Roma, ma lui scelse di rimanere qui e si dedicò anche molto alla città. Rimase in politica vent’anni proprio per cercare di valorizzarla

Ti fece entrare tuo papà nella Rai?” Gli chiedo diretto. Mi sorride, ma Gigio ha un sorriso sincero.

“Guarda, purtroppo qualche mese prima che mio padre andasse in pensione, abolirono il beneficio di poter fare assumere il proprio figlio. Quindi mi rimboccai le maniche e riuscii ad ottenere un contratto a tempo, e per qualche anno sono andato avanti così. Poi sono diventato un libero professionista e adesso lavoro quando mi chiamano

Dimmi un caro ricordo di tuo padre

Ne ho tanti di cari ricordi, ma sono bene impresse nella mia mente le parole che mi disse, poco prima di morire: “Se qualcuno si ricorderà di me, lo farà per quello che farai tu” Ecco, questo è uno dei miei più cari ricordi” Gigio si emoziona e io con lui.

La copertina del libro scritto da Enzo De Pasquale

Enzo De Pasquale muore il 7 novembre del 2001 dopo una breve malattia. Poco prima di morire scrisse un libro “E io c’ero” dove narra la sua vita da regista. In suo ricordo, nel 2009, è stata intitolata a suo nome, la sala conferenze stampa del comune di Latina dall’allora sindaco Vincenzo Zaccheo.

Certo per un personaggio come Enzo De Pasquale, oltre alla sala del comune, gli avrei dedicato pure una via. Ma tanto le mie, sono sempre le solite parole buttate al vento.

Ringrazio Gigio De Pasquale per i racconti e per le immagini.