Latina: nel 2021 una Bad Godesberg pontina di Davide FacilePenna

Latina: nel 2021 una Bad Godesberg pontina di Davide FacilePenna

30 Novembre 2020 0 Di Fatto a Latina

Il Direttore di questo giornale in un articolo del 16 novembre, deviando dalla narrazione “coviddista” ormai imperante sui mass media, ha espresso la sua, originale ed interessante, tesi riguardo la natura ideologico-politica dell’attuale amministrazione comunale di Latina e del Sindaco Coletta.
A parere del “Lombardi in odor di broccoletti”, Coletta e la sua LBC non vogliono e non hanno mai voluto incarnare un reale alternativa politica a chi li ha preceduti, ma solo un’alternativa morale.
In pratica i bene-comunardi, pur puzzando (o profumando a seconda dei gusti) lontano un miglio di progressismo, non sarebbero che l’altra faccia della medaglia (locale) rispetto alle amministrazioni destrorse che li hanno preceduti. Unica differenza sarebbe la presunta purezza morale dei “nuovi” rispetto alla presunta corruzione dei “vecchi”.
Tolto questo, Grassucci dice… nuovi e vecchi? una faccia una razza. Hanno la stessa origine sociale, cioè la borghesia cittadina. Hanno la stessa matrice ideologica, per nulla liberale e molto catto-fascio-comunista. Hanno gli stessi riferimenti identitari, che poi sarebbero null’altro che la Fondazione della Città nel 1932 che fu integrità ed onore, a dispetto del seguito che fu solo corruzione modernista e liberale.
Non so se aderire alla tesi del Direttore perché sono sermonetano e notoriamente noi burini capiamo poco delle cose di città; anzi no, la realtà è che a gente come me che viene da un paese medievale, questa storia di usare un termine altisonante “Fondazione” per la costruzione di una città, Latina, avvenuta manco cento anni fa, scatena delle gran risate (scherzo eh? le radici e la storia sono importanti ed è giusto ricordarle a prescindere da quanto siano antiche).
Però suvvia, se è così, ovvero se la politica cittadina sta ancora alla Città di Fondazione, Lidanone nostro ha ragione.
Va benissimo la celebrazione delle origini ma ad occhio e croce l’attuale città è più figlia della Repubblica che del sogno Littorio (anche se ad onor del vero architettonicamente le cose migliori risalgono al Ventennio).
Allora mi è venuta in testa una proposta per il prossimo anno da rivolgere alla classe dirigente locale.
In concomitanza con le elezioni amministrative si celebri una Bad Godesberg Pontina. Si abiuri il fascio-comunismo ed i succedanei catto-qualcosa. Si accetti la democrazia liberale. Si discuta sul futuro e non sul passato. Si pensi a
costruire e non rimpiangere. Si riscopra quello di buono che è avvenuto dopo il 1945 e si rifletta su ciò che potrebbe essere e non su quello che è stato.