Latina e la dinastia dei Cifra

Latina e la dinastia dei Cifra

6 Dicembre 2020 0 Di Emilio Andreoli

Latina e le sue storie: Ascoltare e a mia volta raccontare dei personaggi e delle famiglie, dei nostri luoghi, mi affascina e coinvolge immensamente. Mi fa avvertire quel senso di appartenenza alla terra dove sono nato, e a chi ha la pazienza di leggermi spero di trasmettere queste mie sensazioni, e magari  far provare lo stesso senso di appartenenza, che credo sia determinante per una comunità dalle origini così varie. La storia della famiglia di cui vi voglio narrare non è veneta, friulana o emiliana, come già spesso accaduto nei miei racconti precedenti, ma neanche di altri luoghi da dove arrivarono tante altre famiglie. Quella di cui state per leggere si può dire che è autoctona, arriva da Bassiano, ed è la storia di Argimiro, di sua moglie Diolinda e dei suoi tre figli, Tommaso, Erasmo e Arturo, la famiglia Cifra.     

Era la fine degli anni venti e gli inizi del decennio successivo, l’opera di bonifica dell’Agro Pontino era quasi terminata e i poderi pure, ne erano stati costruiti tremila. Dal Triveneto e dall’Emilia Romagna cominciarono a scendere migliaia di persone, in maniera minore anche dall’Abruzzo, dalle Marche e dalla Ciociaria. E quelli dei paesi dei monti Lepini? Loro erano spaventati dall’idea di scendere nell’ex palude, avevano visto troppi morti di malaria negli anni e nei secoli precedenti. Ma qualcuno iniziò a farsi coraggio, tra questi Argimiro Cifra.

 

Argimiro Cifra da Bassiano

Argimiro Cifra nasce a Bassiano il 19 novembre del 1889. Proviene da una famiglia benestante, suo padre è stato il primo in paese a possedere un carretto con il cavallo. Da giovanissimo impara a cucire e diventa sarto, ma la sua vera passione è la musica ed entra a far parte della banda musicale di Bassiano, dove suona il filicorno sopranino, uno strumento appartenente alla famiglia degli ottoni che emette suoni molto acuti.

Argimiro Cifra

Ma la sua vita tranquilla viene scossa nel pieno della sua giovinezza. Siamo nel 1911, il Regno d’Italia entra in guerra contro l’impero ottomano e Argimiro, a ventidue anni, viene chiamato alle armi. Lo mandano a combattere al fronte nella guerra di Libia, che durerà circa un anno. Torna a Bassiano, ma tempo tre anni ed è costretto a ripartire. Infatti, nel 1915 scoppia la prima guerra mondiale e si trova nuovamente al fronte dove rimarrà invalido all’udito. Nonostante la menomazione, al suo rientro diviene direttore della banda musicale del paese “Aldo Manuzio”.

Nel 1936 chiede di essere assunto nel pubblico impiego a Littoria e grazie alla sua invalidità ottiene un posto come usciere capo all’Intendenza di Finanza e incaricato come custode demaniale. Gli danno anche l’alloggio nell’imponente palazzo che domina la piazza principale della città. Così fa trasferire la moglie Diolinda Morelli, dalla quale ha avuto  tre figli, Tommaso, Erasmo e Arturo.

 

Nasce il bar dello Sport e il bar del Corso

Argimiro è una persona molto intelligente e un vero gentiluomo, e la moglie è una donna molto sveglia e intraprendente. Nel 1949 Diolinda apre il suo bar, il Bar dello Sport in via Oberdan e dopo due anni il 24 novembre del 1951 il figlio Erasmo, con la collaborazione del fratello Arturo, inaugura il Bar del Corso, accanto al cinema, ma che tutti chiameranno Cifra al corso.

Diolinda Morelli, prima a sx, nel suo Bar dello Sport di via Oberdan

Il più grande dei fratelli, Tommaso, che tutti chiamano Tommasino Cifra segue le orme del padre, e va a imparare a cucire dal miglior sarto di Roma. Una volta diventato sarto cambia mestiere e fa il rappresentante di generi alimentari e poi l’assicuratore. Ma la sua grande passione è lo sport, gli piace soprattutto il calcio, e segue sempre lo zio Candido Morelli, fratello della mamma, che gravita nell’ambiente del Latina calcio.

Tommasino è molto bravo nelle pubbliche relazioni e ha amicizie importanti come Gianpiero Boniperti presidente della Juventus, con il quale concluderà diverse trattative, in qualità di direttore sportivo del Latina calcio. Tra queste voglio ricordare l’acquisto del compianto amico Mario Cancellieri, insieme al presidente Santino Palumbo.

La squadre del Latina dei tempi di Tommasino Cifra sono state le più amate della città. La domenica, quando ancora non c’era la curva, lo stadio era sempre pieno. I tifosi, quelli che non potevano permettersi le tribune o le gradinate, si mettevano sul prato alle spalle dei portieri ad assistere agli incontri di calcio. Indimenticabile e storica la partita che Tommasino riuscì a organizzare il 9 maggio del 1965, nello stadio comunale, contro la squadra inglese più forte di quell’epoca, l’Arsenal. Per l’occasione vestì la maglia nero azzurra del Latina, uno dei più forti calciatore di tutti i tempi, Jhon Charles. Insomma Tommasino resterà per sempre nella storia del club neroazzurro.

 

L’incontro con Erasmo Cifra

Erasmo ha novantaquattro anni, ma una mente lucidissima, incredibilmente ricorda date e aneddoti :

Ricordo che avevamo appena aperto il bar del Corso e c’era un cliente, un militare, che ogni giorno chiedeva lo yogurt, ma noi eravamo ancora inesperti. Non sapendo cosa fosse gli rispondevamo che non era disponibile. Alla fine, gli dicemmo che non trattavamo superalcolici. Un’altra volta invece, venne un signore a chiederci i marron glacé, rispondemmo anche a lui che sarebbero dovuti arrivare. Alla fine scoprimmo che erano castagne e io dissi al cameriere in dialetto bassianese, poteva dire che voleva i “causegli”. La mia esperienza nel bar non durò molto, mi misi a fare il rappresentante di una importante azienda petroli fica, e la gestione del bar la prese mio fratello Arturo

Don Torello inaugura il 24 novembre 1951 il Bar del Corso, che tutti chiameranno Cifra al corso

I figli dei tre fratelli Cifra hanno percorso strade diverse, solo due dei quattro figli di Arturo hanno proseguito con l’attività avviata dalla nonna Diolinda, Marco e Franco che è stato mio compagno di scuola alle elementari della scuola Teti. Marco per molti anni ha avuto il bar di fronte al vecchio mercato coperto, e ora ha un’avviata attività di catering e un luogo per ricevimenti e per apericena, “Aria”, sulla circonvallazione. Franco invece ha un bar pasticceria, ormai storica in via dell’Agora. I figli di Tommasino, Dario, Alessandro e Luisa sono degli affermati professionisti, mentre le figlie di Erasmo, Linda e Carla gestiscono una scuola per acconciatori “Desantisap” da tantissimi anni in via Amaseno.

 

Nonno Argimiro morì nel palazzo dell’Intendenza di Finanza nel 1958 e la nonna Diolinda nel 1990. Della loro famiglia non ci sono più Tommasino e Arturo, scomparsi diversi anni fa. Ringrazio Linda Cifra per avermi messo in contatto con suo papà Erasmo, che mi ha raccontato la storia della sua eclettica famiglia.