Caro D’Alema a sinistra non servono partiti nuovi ma…. (di Davide Facilepenna)

Caro D’Alema a sinistra non servono partiti nuovi ma…. (di Davide Facilepenna)

11 Marzo 2021 0 Di Fatto a Latina

Navigando “ad minchiam” nella rete mi sono imbattuto in un’intervista rilasciata nel dicembre scorso al Corriere della Sera dal “più intelligente” dei leader politici del mondo post-comunista, Massimo D’Alema.
Tra profonde valutazioni geopolitiche che spaziavano dalla Groenlandia all’Iran e previsioni di politica interna azzeccatissime (“Conte andrà avanti. Con Renzi si troverà un compromesso”) il Leader Maximo ha riproposto un tema evergreen, ovvero la necessità di un nuovo partito di sinistra.
Mi permetto, io impolitico e rozzo commentatore di provincia, di rispondergli con una breve missiva che, ovviamente, lui non leggerà mai:

Caro Compagno Max, ti scrivo con la faccia sotto i tuoi piedi e puoi anche camminarci, scusandomi nel contempo per l’ardire, dato che ti so molto impegnato a presiedere l’Advisory Board di Ernst Young Italia ed elargire consulenze ad organizzazioni internazionali. Lo faccio, dopo aver ammirato la tua sagacia e profondità, per dissentire umilmente rispetto ad un passaggio della tua intervista al Compagno Polito del dicembre scorso; nel punto in cui, distogliendo i tuoi preziosissimi neuroni dai problemi globali, dici che a sinistra “bisogna fare un partito nuovo».
Eh no caro Max, di tutto c’è bisogno tranne che di un nuovo partito a sinistra. La storia Repubblicana ci insegna che al momento delle elezioni (il momento che conta davvero) di partiti a sinistra ne spuntano sempre a sufficienza e per tutti i gusti. Sarà così pure per le prossime elezioni politiche e vedrai che si verrà incontro alle legittime esigenze di ogni elettore. Nasceranno almeno dieci partiti comunisti con le bandiere di tutte le gradazioni di rosso e verranno proposte tutte le varianti sul tema del simbolo: Falce e Martello, Falce e Martello rovesciata, Doppia Falce, Doppio Martello. Solo Falce e solo Martello. Senza né Falce né Martello. Chiaramente ognuno dei partiti in questione legittimamente si dichiarerà unico e vero erede dell’ortodossia marxista e per certi aspetti avrà pure ragione.
Poi nasceranno almeno tre partiti socialisti. Uno correrà da solo per rivendicare la propria purezza ed unicità.
Uno starà col centrosinistra (si vedrà se con un’alleanza di partiti laici o con il PD). Uno per sicurezza pure a destra, perché Craxi è stato sovranista a Sigonella ed una volta ha detto che gli immigrati possono essere un problema.
Chi vorrà votare laico, progressista ed europeista senza sentirsi troppo provinciale, potrà contare sulla vasta gamma di alternative elettorali che a voti non ha quasi mai brillato ma ha sempre sorpreso per varietà e fantasia delle opzioni (radicali, liberali, repubblicani, rose nel pugno, azionisti di ieri ad azionisti di oggi).
Non mancherà chiaramente nemmeno la scelta per chi vorrà stare a sinistra ma farsi accusare di intelligenza col nemico da tutti gli altri: una volta erano i social-fascisti o social-traditori ora magari saranno i renziani o i riformisti di una certa età.
I postcomunisti ci saranno sempre e più vispi che mai. Molti, dopo il voto, staranno comunque al governo perché fanno parte del PD che deve sempre crollare e finire, ma poi resiste e persiste (al governo e con chiunque). Nel mondo del Pallone gira una battuta attribuita a Gary Lineker nella circostanza di una semifinale persa dall’Inghilterra ai rigori contro la Germania al Mondiale del 1990 : “Il calcio è un gioco semplice: 22 uomini rincorrono un pallone per 90 minuti, e alla fine la Germania vince”. In Italia anche la politica è una se cosa semplice: si vota ogni cinque anni, qualcuno guadagna voti qualcuno li perde. Alla fine governa il PD.
Con loro troveranno posto anche gli Obamiani d’Italia, perché a sinistra un po' d’America buona e antirazzista in contrapposizione all’Amerika cattiva e guerrafondaia non può certo mancare.

Per i fuoriusciti dal PD ci saranno invece le sei o sette sinistre plurali ed arcobaleno che cercheranno incontro e voti in alternativa al PD, voti che poi ciclicamente riporteranno vicino al PD attraverso campi larghi o piazze grandi (stiamo lontani oggi per stare più vicini domani la governo). Per non far mancare niente a nessuno spunterà fuori anche un bel partito di sinistra ma sovranista ed antieuropeista (mica lasciamo scoperto qualche settore di mercato eh?)
Infine per chi volesse ci saranno pure quelli di sinistra ma che ci terranno a non farsi catalogare come tali, perché sono solo cittadini “civici” e “movimentosi”. A mali estremi pure qualche partito individuale si può tirar fuori dal cilindro.
Claudio non si riconosce in nessuno dei partiti collettivi? Nessun problema. Si farà il PSC, il Partito della Sinistra di Claudio. Come vedi Max i partiti, nuovi o vecchi che siano, non mancano proprio. Io mi concentrerei su due mancanze forse marginali per te, ma importanti secondo me: Voti ed idee.
Cordiali Saluti,

Davide FacilePenna