
Martufello si racconta: “Oreste Lionello era come un padre. Il Bagaglino? Una famiglia che non tornerà più”
10 Luglio 2025Il 12 luglio la reunion allo Stadio di Sezze. Quando la comicità era arte. Quando il teatro faceva ridere e pensare. Quando bastava una battuta ben piazzata per fotografare l’Italia. A raccontarci tutto questo, con la voce rotta dal ricordo e dal sorriso, è Martufello – Fabrizio Maturani – ospite del podcast “Impronte”.
Non è una semplice intervista. È un viaggio nel tempo. Un racconto sincero, senza maschere, che attraversa decenni di spettacolo, di televisione, di provincia e palcoscenico. Martufello ci porta dentro la sua vita, dal primo monologo improvvisato nei locali laziali fino ai riflettori del Bagaglino, il varietà satirico che ha fatto epoca.
Il ritorno del Bagaglino: la grande reunion a Sezze
E proprio per celebrare questa famiglia artistica e 50 anni di carriera, il 12 luglio allo Stadio di Sezze (ingresso gratuito) Martufello ha voluto una reunion storica del Bagaglino. Uno spettacolo evento, con volti iconici e sorprese, pensato come un regalo alla sua terra e a tutti quelli che hanno amato quella stagione irripetibile dello spettacolo italiano.
“Volevo dire grazie. Alla mia gente, al mio pubblico, e a quella squadra che è stata casa mia per una vita intera.”
Una serata che si preannuncia indimenticabile, tra sketch, ricordi, musica e l’immancabile ironia tagliente e
“Con Oreste Lionello c’era un rapporto che andava oltre il teatro”
Parla di Oreste Lionello con la voce di chi ha perso qualcosa di raro:
“Mi ha insegnato tutto. Come stare in scena, come capire il pubblico, come rispettare i tempi. Ma soprattutto come essere artista e uomo. Per me era come un padre.”
Il rapporto tra Martufello e Lionello non era solo artistico. Era umano. Profondo. Fatto di cene, consigli, risate nel dietro le quinte e silenzi pieni di rispetto.
In un passaggio dell’intervista, Martufello si commuove. E commuove anche noi:
“Quando se n’è andato, ho perso il mio punto di riferimento. Non era solo il genio comico. Era l’anima del Bagaglino.”
Il Bagaglino: un mondo che non c’è più
Per chi ha vissuto gli anni ’80 e ’90, il Bagaglino era una casa. Una satira irriverente ma elegante. Una squadra affiatata. Martufello lo descrive come “un laboratorio di sogni”, dove si rideva anche delle cose serie, con rispetto e intelligenza.
“Oggi manca quel coraggio lì. Quel modo di dire le cose senza paura ma senza cattiveria. Noi prendevamo in giro tutti, ma con amore.”
Nel racconto emerge un senso di famiglia. Di qualcosa che oggi, forse, non c’è più.
“Sono rimasto me stesso”
Martufello non ha mai lasciato la sua terra. Non ha mai abbandonato il suo dialetto, le sue radici, la sua gente. Anche questo lo rende diverso. Vero.
“Ho fatto ridere mezza Italia, ma non ho mai dimenticato chi sono. E questa è la mia vera vittoria.”
Una testimonianza da custodire
L’intervista di Martufello per Impronte non è solo un omaggio a una carriera. È una testimonianza culturale. È la voce di un’epoca raccontata da chi l’ha vissuta, modellata, amata.
Ascoltarla è come entrare in un teatro vuoto e sentire ancora l’eco delle risate.