Anche l’ANPI Sezze contro il parlamento europeo

Anche l’ANPI Sezze contro il parlamento europeo

23 Settembre 2019 0 Di Luca Cianfoni

Dopo la presa di posizione dell’ANPI nazionale, sulla risoluzione del Parlamento europeo del 19 settembre in cui si condannano i totalitarismi nazifascisti e comunisti, anche l’ANPI Sezze esprime una propria linea.

La risoluzione del Parlamento europeo

La risoluzione di qualche giorno fa del parlamento europeo è destinata ad alimentare ancora confronto e polemiche. Dopo che in nella massima assise democratica continentale questa constatazione è passata con i voti di quasi tutti i gruppi politici europei, compreso quelli del Partito Democratico, l’ANPI nazionale aveva già lanciato un allarme:

L’ANPI esprime profonda preoccupazione per la recente risoluzione del Parlamento Europeo in cui si equiparano nazifascismo e comunismo, per altro in palese contrasto con la risoluzione antifascista, antinazista e antirazzista del 25 ottobre 2018. In un’unica riprovazione si accomunano oppressi ed oppressori, vittime e carnefici, invasori e liberatori, per di più ignorando lo spaventoso tributo di sangue pagato dai popoli dell’Unione Sovietica – più di 22 milioni di morti – e persino il simbolico evento della liberazione di Auschwitz da parte dell’Armata rossa. Davanti al crescente pericolo di nazifascismi, razzismi, nazionalismi, si sceglie una strada di lacerante divisione invece che di responsabile e rigorosa unità. L’ANPI si augura che al più presto giunga dal Parlamento Europeo, al fine della sua stessa autorevolezza e credibilità, il chiaro segnale di un radicale ripensamento, nel solco dei principi che ispirarono la creazione di un’Europa Unita, figlia dell’antifascismo e delle donne e uomini che si opposero ai regimi nazifascisti e frutto del pensiero dei confinati a Ventotene proprio dal regime fascista.

La dichiarazione dell’ANPI Sezze

Anche nell’ANPI di Sezza c’è stata discussione e confronto su questa risoluzione all’interno della sezione, arrivando poi alla scrittura di un documento contenente vari punti:

  1. La Risoluzione commette un ripetuto errore nel confondere termini quali “comunismo”, “stalinismo” e “totalitarismo”, intesi come sinonimi e tutti equiparati al nazismo;

  2. La Risoluzione, nel riportare correttamente il Patto Molotov-Ribbentrop e le conseguenze che esso pro­dusse, omette di riportare anche il ruolo che l’Unione sovietica ebbe, nel corso della Seconda guerra mon­diale, con azioni militari autonome e coordinate con gli eserciti di Stati Uniti e Gran Bretagna, nella scon­fitta del nazismo;

  3. Come ebbe modo di dimostrare Hannah Arendt nella sua fondamentale opera Le origini del totalitari­smo, il totalitarismo è fenomeno da non confondere con altre manifestazioni di potere oppressivo come la dittatura o il cesarismo ed esso si è manifestato, nel corso del Novecento, sotto forma di nazismo e di stalinismo;

  4. Dunque è corretto associare come forme di totalitarismo il nazismo e lo stalinismo, pur mantenendo chiaro il ruolo avuto dall’Unione sovietica presieduta da Stalin nella sconfitta del nazismo;

  5. Non è invece corretto accomunare il comunismo al nazismo, poiché il nazismo non è l’attuazione stori­camente distorta di una ideologia più o meno condivisibile: il nazismo è in se stesso un’ideologia aberran­te per i contenuti contrari alla dignità umana. Il comunismo invece, dal punto di vista ideologico, lo si con­divida o meno, non contiene elementi antiumani tout court e dunque non va confuso con eventuali sue interpretazioni storiche.

  6. Se, dunque, generalizzazioni qualunquistiche le si può leggere, benché con profondo fastidio, sui social o ascoltare negli slogan di forze populiste, duole gravemente doverle leggere in un solenne pronuncia­mento della massima assise europea, dalla quale ci si aspetterebbe maggiore conoscenza dei fatti storici e delle riflessioni di filosofia politica.

  7. Chiediamo, in conclusione, che il Parlamento europeo ammetta il grave errore compiuto e corregga il proprio pronunciamento.

Non sappiamo come evolverà questa situazione, ma sicuramente questo sarà un dibattito destinato a smuovere confronto e polemiche soprattutto nel mondo della sinistra.