Latina, archivi aperti al Campus, la città che si riscopre

Latina, archivi aperti al Campus, la città che si riscopre

10 Novembre 2019 0 Di Luca Cianfoni

Oggi è stato il secondo appuntamento degli archivi aperti alla Fondazione Campus Internazionale di Musica di Latina, numerose le persone che hanno visitato gli archivi ed assistito alle performance artistiche nella mattinata.

Archivi aperti Campus Internazionale di Musica, l’arte dell’incontro

Nelle stanze della Fondazione Campus Internazionale di Musica di Latina non c’è solamente la musica. Ci sono molti racconti che la segreteria generale Tiziana Cherubini conosce a fondo e che non lascia per sé. Ogni carta, ogni stanza, ogni lettera ogni pagina di diario degli artisti che sono custoditi nelle stanze della Fondazione, lei li conosce e vorrebbe raccontarli tutti.

Grazie per la visita Tiziana è stata veramente molto bella, è lo è stata perché si vede la passione che hai per questo archivio.

E questo è solo uno dei ringraziamenti che la segretaria generale riceve dopo aver accompagnato i visitatori, i curiosi, i musicologi e i musicisti all’interno delle stanze che trasudano storia o meglio storie. Perché nelle stanze del Campus non passa solo la storia della musica o la Storia con la esse maiuscola, ma passano gli ultimi cinquant’anni della storia della città di Latina. Questi sembrano quasi tutti essere conservati nella stanza dov’è stato ricreato lo studio dell’architetto Cerocchi presidente e fondatore del Campus Internazionale di Musica, colui che ha reso grande la città e questo territorio portando per 50 anni i migliori musicisti classici e i migliori studiosi italiani e internazionali qui, nella provincia. Se artisti come Petrassi, Rosen, Schiff, Carter, Holliger e molti altri sono stati qui, a Sermoneta, a Fossanova o a Valvisciolo il merito è del Campus, il merito è dell’architetto Cerocchi.

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Una visita per tornare grandi

La visita alla Fondazione Campus Internazionale di Musica di Latina dunque, che sarà aperto ancora il 1 dicembre, non può che avere come funzione quella di dare uno sguardo al passato per vedere quanto siamo stati grandi, quanto questa provincia ha dato alla storia e alla storia della musica e quanto ancora può dare ripartendo ed avendo lo stimolo di quel passato. La chiave per fare tutto questo è la passione, quella che aveva Riccardo Cerocchi e quella che oggi hanno Tiziana Cherubini e le due figlie dell’architetto, Elisa e Paola. La passione che Silvia D’augello ha messo nel suonare brani di Pennisi, Peter Maxwell Davies e Gilberto Bosco, o quella messa dal presidente del consiglio comunale Massimiliano Colazingari nel leggere la storia del poeta Caproni.

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La domenica di Archivi Aperti

Insomma una domenica dove oltre a far respirare gli archivi, si è recitata la letteratura e si è suonata la musica; ci si sono scambiate idee e si è approfondita la propria storia. Da notare ancora una volta la presenza di due nipoti del compositore Goffredo Petrassi, entusiasti di vedere così tanto materiale del proprio parente da esserne estasiati. Non resta ora che darsi appuntamento al 24 novembre, data in cui verrà presentato il fondo Ivan Vandor insieme all’autore e poi con gli altri concerti in locandina. Il prossimo appuntamento con gli archivi aperti sarà invece il 1 dicembre, sempre di mattina, sempre con la stessa passione di scoprire un po’ di noi stessi, appellandoci all’amore per la musica e per il Campus, perché Dante ce lo ha insegnato: è solo la forza dell’amore che riesce a far muovere il sole e le tutte le stelle.

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