Cisterna, Marco Nardecchia, l’uomo che studia la nascita dell’universo

Cisterna, Marco Nardecchia, l’uomo che studia la nascita dell’universo

18 Dicembre 2019 0 Di Luca Cianfoni

È stato premiato qualche giorno fa con il Premio Immagine Latina il fisico Marco Nardecchia. Lo scienziato, nato a Cisterna di Latina aggiunge questo premio a un curriculum già pieno di soddisfazioni.

Marco Nardecchia, il fisico che studia la nascita dell’universo

È un fisico teorico che studia la teoria delle particelle Marco Nardecchia; lo scienziato, nato a Cisterna di Latina è oggi a soli 36 anni un professore associato della Facoltà di Fisica della Sapienza di Roma, oltre che associato dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e ricopre il ruolo che appena 60-70 anni fa era ricoperto da Enrico Fermi.

È un’emozione molto particolare e molto grande per me ricoprire quest’incarico all’università. La Facoltà di Fisica della Sapienza di Roma è una delle più importanti al mondo quindi non posso essere che felice e orgoglioso. Quando passo nei corridoi della facoltà incontro i professori che hanno insegnato a me e di cui ora sono collega e mi rendo conto della grande opportunità che ho tra le mani; poi il nome di Enrico Fermi è un grande stimolo.

Oggi vive a Roma Marco Nardecchia, dopo aver girato alcuni paesi dell’Europa per fare ricerca e per completare la sua formazione da fisico teorico. Fin da quando ancora era studente infatti ha iniziato a girare il mondo approfondendo i suoi studi inizialmente al Kevatron il laboratorio di fisica delle particelle di Chicago; il suo percorso è continuato con un dottorato a una delle scuole più prestigiose dal punto di vista della fisica, la SISSA a Trieste, per poi continuare la sua ricerca prima a Odense, presso l’università della Danimarca del Sud e poi a Cambridge, dove ha svolto il suo lavoro di ricerca avendo come collega il leggendario Steven Hawking. Dal 2016 al 2019 infine è stato al CERN di Ginevra, dove si fa ricerca continua sulla fisica delle particelle.

A Ginevra ho studiato insieme ad altri colleghi l’interazione tra le più piccole particelle che compongono la materia, quelle parti che si chiamano fondamentali, perché non più divisibili in altre particelle. Per studiare queste piccolissime parti della materia è necessario quel grande acceleratore di particelle che è stato costruito in Svizzera, che ci permette di arrivare a quel livello intimo della materia necessario a tutti gli scienziati che lavorano lì per studiare gli istanti primordiali dell’universo.

Gli avanzamenti di studi fatti a Ginevra dal mondo scientifico nella fisica delle particelle andranno a sostituire quello che ad oggi è chiamato il modello standard e che, dopo alcuni studi nel settore, non riesce più a dare le risposte necessarie alla comprensione delle leggi del nostro universo.

Il lavoro al Cern e quel Premio Nobel non riconosciuto

Quella del CERN per Marco è stata sicuramente l’esperienza più significativa ad ora della sua carriera per aver potuto fare ricerca e vedere da vicino tutto ciò che nella su vita ha studiato. E proprio lì ha avuto uno degli aneddoti più incredibili:

Ero nel mio studio insieme ad una collega a lavorare quando arriva un signore molto anziano che ci chiede se poteva sedersi lì ed ascoltare. Lo abbiamo fatto accomodare senza problemi, senza sapere chi fosse, ci chiede da dove venivamo “da Roma” rispondo io per comodità e lui replica dicendo che anche il suo supervisor proveniva da Roma ed era stato “Enrico Fermi”. Con una risposta del genere credevamo ci prendesse in giro o che esagerasse, per cui non lo abbiamo preso molto sul serio. Ogni tanto però mentre io e la mia collega continuavamo il nostro lavoro, lui interveniva nella discussione dicendo cose assolutamente esatte e si vantava di essere stato un grande direttore in varie parti del mondo. Continuavamo a non credere a questa persona. Alla fine però, una volta andatosene ci siamo informati su chi fosse e senza accorgercene fino a quel momento io e la mia collega avevamo parlato con Jack Steinberger Premio Nobel per la Fisica nel 1988, che conoscendo solo di fama non avevamo riconosciuto.

Il talento va sempre supportato con lo studio

Un’avventura di studi infine quella di Marco Nardecchia fatta di numerosi successi, ma anche di tanta fatica e di tanto lavoro per supportare certo una vocazione per la fisica e la matematica che fin da piccolo era palese in lui.

Al Liceo mi rimase molto impressa l’esperienza delle Olimpiadi della Matematica, era una grande sfida per me, perché ci ponevano dei quesiti che non erano i soliti della lezione. Poi una volta arrivato in quinto superiore ho deciso che il mio campo sarebbe stato quello della Fisica, iniziata l’università poi ho visto che c’era ancora tanto da esplorare e non ho più smesso di studiare. Questo è il consiglio che do ora ai miei studenti, anche se siete portati dovete supportare il vostro talento con lo studio, solo così potete arrivare a grandi risultati.

L’impegno di Marco ora è quello di continuare la sua ricerca al Cern di cui è ancora membro come Visiting Scientist, qualifica che gli permette di accedere sempre al laboratorio più grande al mondo e infine anche di formare le nuove menti che insieme a lui aiuteranno noi a capire un po’ di più l’origine dell’universo e la sua formazione.