La poesia di Luigina Vitale per la Giornata della Memoria

La poesia di Luigina Vitale per la Giornata della Memoria

27 Gennaio 2020 0 Di Luca Cianfoni

Ancora una volta la magia della poesia ci fa riflettere su un tema molto importante, soprattutto in questa giornata, quello della memoria e del ricordo.

Che il giorno della memoria esalti la diversità

Per la giornata della memoria riceviamo e ripubblichiamo volentieri una poesia della poetessa dialettale di Cisterna Luigina Vitale, che ci aiuta capire a cosa serva la memoria, non solo quella dei fatti storici più gravi, ma anche quella più intima che è in ognuno di noi. In questa giornata di ricordo, ovviamente il pensiero vola a tutti quei perseguitati che purtroppo videro finire la loro vita nell’incubo dei campi di concentramento nazisti, che non riuscirono a vedere che quelle tenebre furono sconfitte. A tutti gli ebrei, rom, zingari, slavi, omosessuali, malati mentali, oppositori politici, a tutti coloro che non piacevano a quel potere, e che quel potere, con la violenza, ha ucciso indistintamente perché diversi da se stesso.  Che questa giornata sia una giornata del ricordo, ma allo stesso tempo ci porti a riflettere su quanti oggi vengono maltrattati, denigrati o discriminati perché  diversi. Perché oggi si ricordi la chiusura dei campi di sterminio e si apra la mente alla ricchezza della diversità e all’amore per l’altro.

“La Memoria”

A che te serve la Memoria?? A fatte ricordà i Tempi andati.

Quanno da mammoccia, nel cortile sotto casa, a corda o a campana giocavi.

Quanno mammeta te chiamava pè pià ‘o pane a ‘o forno,

che subbito dopo l’angolo de casa sé trovava.

Te risenti nelle recchie, tutte chelle raccomandazioni:

Pia ‘o pane bello cotto – Non te fermà pè strada e vedi de sbrigatte,

che tra ‘mpo’ se magna!!

E si, i ricordi, te sartano in mente a poco a poco,

appena senti n’odore oppure ‘na canzone.

Momenti belli, come un compleanno, come quanno la Domenica matina,

col velo ‘ncapo entravi in Chiesa, te segnavi e alla panca te ‘nginocchiavi.

Ricordi de Scola, de i vecchi compagni de banco, dell’Oratorio, d’o Cinema,

d’o Gelataro, e delle sciuricarelle pè le scale.

Se ‘nce fosse la Memoria, come te poi ricorda’ ste cose?

‘No vecchietto co la memoria ancora attenta, me ricconta la Guera,

de tutto chello che ha passato, della fame, delle bombe,

e poi coll’occhi lucidi me dice : Lo sai che m’hanno pure deportato??

Nei campi de Concentramento so’ finito, e quanto so’ patito!!

Fia mè, la Guera è brutta, ricordate chesso : Io ce so’ passato!!

L’odio e la violenza sta sempre llà, dietro l’angolo, basta poco,

ma tu non te scorda’, ricordate sempre chello ch’è stato,

pe non fallo più ricapità!!!!!!

Luigina Vitale