Cisterna, i festeggiamenti per la Festa della Liberazione

Cisterna, i festeggiamenti per la Festa della Liberazione

25 Aprile 2020 0 Di Luca Cianfoni

Oggi, 25 aprile, nonostante le misure restrittive imposte dal governo l’amministrazione onora la ricorrenza della Festa della Liberazione, con una cerimonia al Monumento dei Caduti in Piazza Amedeo di Savoia.

Quel cortocircuito nella Festa della Liberazione

Oggi si festeggia il 75° anniversario della Festa della Liberazione dell’Italia dall’invasione nazifascista. Il finale della seconda guerra mondiale, per il nostro Paese fu tragico per la divisione che in tutto il territorio nazionale si attuò tra i territori che via via venivano liberati e quelli ancora sotto l’occupazione tedesca dei nazisti e dei fascisti dell’ormai caduto governo Mussolini. Fu uno scontro fatto di lotta, rappresaglie, combattimenti, una guerra a tutti gli effetti, che alla fine ricacciò indietro l’occupante nazista e restituì la libertà a tutti, nessuno escluso. Quest’anno però la Festa della Liberazione ha un retrogusto amaro perché non si è in piazza a festeggiare e vedere in diretta streaming il Sindaco, insieme a pochi altri rappresentanti delle associazioni d’arma e combattentistiche omaggiare i caduti della Resistenza è un’immagine forte, che pone in cortocircuito la liberazione che si festeggia oggi e la negazione della libertà a cui ancora per pochi giorni siamo sottoposti. Così come ha fatto effetto l’immagine del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che da solo, si è recato presso l’altare della Patria a deporre l’omaggio al milite ignoto. Un 25 aprile dal retrogusto amaro soprattutto per la politica di Cisterna, dopo il caso della foto di Mussolini pubblicata dal vicesindaco Sambucci.

Un 25 aprile che grida alla ricostruzione

Una Festa della Liberazione che oggi più che mai deve cominciare ad essere una festa di tutti, in cui ognuno si riconosce nei valori di libertà scritti nella Costituzione dai padri costituenti. Una festa che anticipa quest’anno il ritorno a una vita che lentamente si spera tornerà ad essere uguale a prima. Ora infatti in misura minore rispetto alla fine della guerra, toccherà a tutti un’opera di ricostruzione del tessuto sociale, di quello economico, uno sforzo che dovrà toccare chiunque e da cui nessuno potrà tirarsi indietro. Una cerimonia dunque quella di oggi, molto semplice, terminata con un discorso del sindaco che ha voluto riepilogare i tragici momenti della II guerra mondiale a Cisterna:

Oggi è una giornata di riflessione umana sulla rinuncia dell’idea di guerra, di conflitto fra uomini, di rinuncia per battaglie ideologiche e religiose che dividono e lacerano le società. Noi siamo stati distrutti dalla guerra, con quattro mesi di fronte, quando sembrava che la testa di ponte di Anzio fosse la via più breve per arrivare a Roma; invece in quei quattro mesi sono morti circa 350-375 nostri concittadini ufficialmente a causa della guerra, molti di più probabilmente, insieme a quelli che hanno sofferto. Soprattutto è da ricordare il 19 di marzo del 1944, quando ci fu l’ordine del comando tedesco della città di evacuare Cisterna. Momenti durissimi e difficilissimi che non vogliamo augurare a nessuno. Voglio ringraziare l’ANPI che è voluta essere presente proprio per questo momento particolare, ma io credo che nella città forse al di là di qualche errore o qualche semplice atteggiamento non ci siano problemi di natura ideologica. Noi siamo qui a presidio della libertà, una libertà che è simboleggiata da quella corona di fiori che sono anche il nostro cuore che è appoggiato a questo monumento.