
Idea Musica Service: “Il settore dello spettacolo ora è in crisi nera”
27 Aprile 2020Pasquale Ragosta, il direttore e fondatore dell’azienda Idea Musica Service, intervistata da noi qualche tempo fa, ci parla della crisi del settore dello spettacolo.
Covid 19, la crisi del settore dello spettacolo
Ora che il picco dell’emergenza sanitaria Covid-19 sembra essere passata, si cominciano a fare i conti con tutte le ripercussioni che questa porterà nel mondo del lavoro. Lo spettacolo e il suo settore come si potrà immaginare è il settore che probabilmente insieme al turismo risentirà di più di questo blocco forzato. Questi settori infatti, al contrario delle attività produttive, non potranno recuperare, seppure in parte, i mesi di lockdown, ma hanno visto svanire i mesi in cui si iniziava maggiormente a lavorare e quindi a incrementare i propri guadagni. La fascia dello spettacolo a cui si pensa in primo luogo sono sicuramente gli attori e i musicisti. Quest lavoratori purtroppo, pur reinventando qualcosa per il web sono rimasti bloccati da quest’emergenza, essendo il loro lavoro prevalentemente con il pubblico. Questa crisi porterà sicuramente a ripensare e a spingere verso la digitalizzazione anche in questo mondo, magari pensando a forme di spettacolo e di concerto totalmente digitali (come il concerto del rapper Travis Scott andato in scena sulla piattaforma di gioco Fortnite). In questo caso a Latina a farne le spese di questa situazione è stata la stagione del Teatro Moderno e del Latina Jazz Club, che continuava a riempire la sala del Circolo Cittadino con il suo tutto esaurito.
L’altro mondo dello spettacolo
Ma l’altra faccia dello spettacolo, quella che di solito rimane dalla parte oscura della luna, per dirla con i Pink Floyd, sono i tecnici che popolano quelle aziende come Idea Musica Service che rendono possibile gli spettacoli teatrali, televisivi, i concerti. Loro purtroppo restano invisibili anche in questo momento. Se prima la loro invisibilità era data dal fatto che erano dietro le macchine da presa, dietro le consolle delle luci e degli effetti sonori, ora sembrano diventati purtroppo trasparenti. Il tutto aggravato dal fatto che la loro posizione lavorativa, come già scritto in un articolo precedente, non è ancora riconosciuta come tale.
Il nostro settore – si sfoga Pasquale Ragosta – è stato il primo ad essere bloccato e sarà l’ultimo ad essere riattivato, con milioni di euro di perdite e anche se da lavoro a migliaia di persone non viene mai realmente considerato.
Una situazione molto difficile e con la fase due che non prevede ulteriori allentamenti per questa fascia dello spettacolo, gli aiuti dell’INPS o gli eventuali sussidi potrebbero non bastare a sostenere il grande colpo subito da questo settore.