I sindaci al bivio tra sindrome da podestà e possibilità di essere leader
7 Maggio 2020In tempi brutti ci sono possibilità che la cosa si faccia brutta o che sorga un sole che non c’era. In tempi magri chi ha le riserve conta, ma potrebbe essere la vittima di se stesso. Oggi il sistema privato è saltato per un problema collettivo, il virus, e il collettivo, l Stato torna a contare. Prima del covid 19 i miei amici imprenditori chiedevano meno stato, oggi hanno bisogno dello Stato, cambia l’orizzonte. E l’operatore pubblico ha il coltello dalla parte del manico, una nuova forza, ma anche un rischio. I sindaci investiti di questo potere possono illudersi di essere il potere e pensarsi podestà, legittimati dai denari che vengono dall’alto e trovare fastidiose le critiche, inutile la rappresentanza (i consigli comunali) e men che niente i consigli di chi la pensa diverso. Il rischio è grave per errore di percezione del tempo, perché questa è condizione provvisoria. I sindaci proprio nel momento di maggior potere debbono allargare le “collaborazioni” e non sentirsi Re Artù (tra l’altro non hanno intorno al tavolo Lancillotto o Parsifal, ma piccoli chierichetti che manco sanno tutta la messa). E, mi spiace per loro, non sono neanche dei piccoli Vincenzo De Luca (ce ne fossero) che è leader naturale. Se De Luca tiene la scena (ma ha alle spalle personalità, militanza politica, cultura dei fondamentali e elementi valoriali) gli altri sono entrati in campo più per mancanza di avversari che per proprie virtù, e questo, se non compreso, aiuta la vanagloria non il futuro. Vince chi prende questa tragedia con la modestia di chi conosce il bisogno degli altri, di chi allarga proprio quando è forte per non essere solo quando avrà bisogno.
La Dc ha governato per decenni “investendo” quando era forte, quando non ne aveva bisogno, su repubblicani e liberali che poi “ricambiarono” la cortesia rendendola invincibile e non era facile: la dc era il partito dei cattolici, i liberali e i repubblicani avevano cacciato il papa re, confiscato i beni a Santa Romana Chiesa e odiavano la carità. Un poco di Storia aiuta, a dimenticavo: De Luca è laureato in Storia e Filosofia.