Fabio Casillo, tu sei un cantautore
29 Settembre 2020Nato nel terzo millennio, quando i sogni del futuro si sgretolavano sotto gli occhi del mondo che assisteva al crollo delle Torri Gemelle senza capire cosa stesse succedendo.
Cresciuto nel terzo millennio, un duemila così attaccato al secolo precedente, deciso a divorare il presente, tra la conquista dei social e lo stupore di un whatsapp.
Nato in un’epoca dove raccontando qualcuno e la sua canzone si può dire: «Successivamente ha continuato a scriverla durante la notte sdraiato sul suo letto, come se scrivesse a se stesso, nel passato, per dare forza a quel bambino pieno di insicurezze dovute al suo sentirsi non accettato dagli altri e inferiore per il suo essere inconsapevolmente dislessico».
Fabio Casillo, 19 anni di Latina, questo 25 settembre ha visto il suo sogno diventare realtà. Per quanto realtà virtuale, trattandosi di musica di realtà vera e propria possiamo parlare, anzi ascoltare.
L’etichetta è Rosso di Sera, Cambierai e L’ultima volta sono i suoi brani già disponibili su tutte le piattaforme digitali.
“Cambierai – si legge nella nota stampa – è un pezzo autobiografico e molto introspettivo. L’ultima volta è un brano che Fabio ha scritto solo qualche mese fa, durante il loockdown. È ispirato da due suoi sogni che comprendevano la sua fidanzata in quel periodo. Gli stessi hanno poi determinato la sua scelta di voler chiudere una relazione su cui aveva molte indecisioni, dovute un po’ ai suoi sentimenti e un po’ a quelli che erano e sono tuttora i suoi progetti artistici”. “La musica di entrambe – prosegue la nota -, come per ogni suo pezzo è nata da un pianoforte, ma nel primo caso, Cambierai, è stata musicata solo dopo la creazione del testo e successivamente arrangiata e prodotta in collaborazione con Emanuele Salvati. L’ultima volta, invece, è stata musicata durante la creazione del testo, poi direttamente arrangiata e prodotta da Fabio stesso nel suo piccolo Home Recording Studio”.
Chi ha conosciuto gli anni ’70 alla parola cantautore ha un riflesso condizionato che nella mente fa così: “…Non li senti trattenere il respiro / quando sei lì in alto, e cammini sul filo / qui nel grande circo tu ormai sei il re…”.
Vedi questo grande re sul palco, sotto la folla delirante. per ora il delirio è riservato alla rete.
Voglio vedere Fabio Casillo da vicino, vado dritta su Facebook, tre amicizie in comune, le mani su una tastiera come immagine di copertina. È lui. L’ultimo post è un video. Finalmente uno contento. Contento perché può dire che “è” un cantautore. Dice “non ce l’ho scritto sulla carta di identità, però”…e qui Fabio, mi rivolgo proprio a te, ti capisco Fabio e ricordo il giorno che ritirai la mia carta di identità con scritto “giornalista”.
Cose piccole, forse piccoli pensieri, ma che corrono da una generazione all’altra, che rimangono nell’ombra, protetti e non si ossidano, non si sporcano. Sono vivi e belli e contribuiscono a tessere una rete segreta di sensazioni che scivolano da un mondo all’altro sulle note di una canzone.
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