Buon compleanno a Rino Gaetano: cantautore dalle parole senza tempo

Buon compleanno a Rino Gaetano: cantautore dalle parole senza tempo

29 Ottobre 2020 0 Di Glenda Castrucci

Mi dicono spesso che sono nata nell’epoca sbagliata, un po’ per i miei gusti, per le cose che mi piacciono, e un po’ per il modo di pensare. Mi dicono che c’entro poco qui, e a forza di sentirmelo dire, ho iniziato a crederci anche io.
Quando ero piccola ascoltavo i CD di mio padre, ne ha due cassetti pieni ed altri sparsi per casa, di qualsiasi genere, cantante o band. Il fine settimana i miei genitori mi portavano a passeggio, quasi sempre al mare a prendere l’aria pulita per la mia cattiva allergia, e poi ai negozi in centro. Ogni volta che salivamo in macchina papà metteva su un CD diverso: una volta c’erano i Beatles, un’altra volta c’era Marvin Gaye, quella dopo Pierangelo Bertoli, e così via.. dite il nome di una band o di un artista, sicuramente lui ne possiederà l’album!

Quella volta non ricordo dove stessimo andando, ricordo solo che prese dal cassetto dei dischi un CD dalla copertina rosso fuoco, con su un uomo che aveva in mano un cappello a cilindro, e nel cilindro c’era la sua testa. Pensai: “chissà chi è questo cantante così buffo”. Allo stereo suonò Gianna: così, conobbi Rino Gaetano, e me ne innamorai perdutamente, di quell’amore che perdura negli anni e non mi abbandona mai. Le mie canzoni preferite di quando ero bambina sono le stesse mie preferite di adesso, anche se all’epoca non ne capivo il senso, il vero significato, mi piacevano e basta, e allora danzavo con l’immaginazione e gliene davo uno tutto mio. E anche adesso, che sono grande ed il significato lo conosco, a volte lo faccio lo stesso, danzare con l’immaginazione e dargliene uno tutto mio.
Mi sarebbe piaciuto conoscerlo, andare a qualche suo concerto, nascere nell’epoca giusta. L’epoca sua che, però, con lui è stata ingiusta, che lo ha strappato alla vita quando aveva ancora tanto da cantare, tanto da insegnare. L’epoca sua che non perdonava i coraggiosi, gli impertinenti, gli anticonformisti, gli audaci. Mi perdo nelle parole dei suoi testi, parole senza tempo, e rifletto sul passato, a cosa pensava quando scriveva le canzoni, all’emozione che provava, se aveva o no paura. E se ce l’aveva come l’ha superata.
Sono pochissimi gli artisti italiani che mi piacciono, e la maggior parte di loro non ci sono nemmeno più. Rino Gaetano resterà sempre la mia isola di confort pur non avendolo mai visto dal vivo, il mio poeta, l’unico che riesce con il suo italiano a trasportarmi nel passato. Non ringrazierò mai abbastanza mio padre per avermelo fatto scoprire.

Auguri al mio Rino, che oggi avrebbe sfoggiato i suoi 70 anni di sagacia e di ironia, e chissà cosa avrebbe detto di quello che stiam passando!

Mi alzo la mattina con una nuova illusione,
prendo il 109 per la rivoluzione,
e sono soddisfatto un poco saggio un poco matto,
penso che fra vent’anni finiranno i miei affanni.. 

(E io ci sto, Rino Gaetano)