Latina/ La retorica di Cambellotti e la biblioteca chiusa

Latina/ La retorica di Cambellotti e la biblioteca chiusa

6 Febbraio 2021 0 Di Lidano Grassucci

“La conquista dell’egemonia culturale è precedente a quella del potere politico e questa avviene attraverso l’azione concertata di intellettuali organici infiltrati in tutti i mezzi di comunicazione, di espressione e nelle università”.

Antonio Gramsci

Vi parrà paradossale ma questa frase di Antionio Gramsci è dentro la prassi della destra, e la sinistra la ognora. Guida i processi chi ne ha compreso la dinamica, dentro una cultura che determina i fini.

Da 5 anni a Latina governa una sinistra (quella di Coletta), seppur ingenua, incerta, un poco improvvisata, ma comunque non certo fascista, non certo di destra. In 5 anni non hanno rimosso neanche una virgola dell’impianto nostalgico della destra prontina: hanno chiuso il teatro, ma quello era di Corona, democristiano, come di Corona era la fissa per la biblioteca tanto che ne penso una, mai fatta, grandissima la Stirling. E se “chiudono” biblioteca e teatro lanciano in pompa magna il museo Cambellotti che credo nella sua storia abbia avuto 4 visitatori liberi, e tanto coscritti con le scuole. La voce narrante la fa il padre del fasciocomunismo (le aberrazioni del ‘900) Antonio Pennacchi il vate della destra nostalgica pontina. Il museo Cambellotti era diretto da Tetro che di Finestra era assessore alla cultura. Come dire è la destra usa “intellettuali organici infiltrati”. E non ci si rende conto della incongruenza tra un museo autocefalo e la mancanza di una biblioteca dai mille e mille libri diversi, un teatro dalle mille differenti libertà. Il mio amico e compagno, Domenico Guidi, a Bassiano ha ristrutturato una torre di guardia delle mura per fare ex novo una biblioteca. Perchè se si vuole tutto si può fare e una biblioteca nella città più giovane d’Italia è un servizio al futuro, il museo Cambellotti un prezzo esagerato ad un passato inquietante.

La mia meraviglia è che la sinistra locale, in tutte le sue sfaccettature non noti l’incongruenza, il provincialismo di questa roba perchè se proprio vi piace Cambellotti, i suoi disegni sono conservati alla fondazione Wolfsoniana di Genova e al Mart di Rovereto. Manco originali.

E a fare i destri, i destri sono più bravi.

Naturalmente verificherò il numero di visitatori di questo museo.