Quando Latina parlava alla radio, effervescenza  su modulazione di frequenza

Quando Latina parlava alla radio, effervescenza su modulazione di frequenza

7 Febbraio 2021 3 Di Emilio Andreoli

Era il 6 ottobre del 1924 quando in Italia andò in onda la prima trasmissione radiofonica. Con la Radio era nato il primo social della storia, un social ovviamente non interattivo. Come in tutti i social c’è sempre stato qualcuno che prima di altri ne ha saputo sfruttare le potenzialità. Il primo a capire la potenza della radio fu proprio il Duce che per l’Agro Pontino addirittura fece costruire un apparecchio radiofonico, dedicato ai coloni, “Radiorurale”.  Ogni podere doveva esserne provvisto perché tutti potessero ascoltare i suoi discorsi e la propaganda del regime. Per avere una radio più social si dovrà attendere il 1969 con il programma radiofonico della Rai “Chiamate Roma 3131”, il primo in assoluto in diretta con il pubblico. Ma la rivoluzione arriverà con le radio private locali nel 1975/76 e Latina non fece eccezioni, anzi fu protagonista di un fermento radiofonico incredibile, di cui vi sto per raccontare.

 

È il 28 luglio del 1976 quando la Corte Costituzionale sancisce la legittimità delle trasmissioni radiofoniche private, purché a diffusione locale. La radio di Stato getta la spugna e in tutta Italia le emittenti locali fioriscono come margherite. Latina non fa eccezioni, anzi, è tra le prime città ad avere la sua radio, tra l’altro già inaugurata prima della legittimità. E io, insieme a mio padre, ebbi il privilegio di visitare quello studio radiofonico prima della sua inaugurazione.

Il primo logo di Radio Latina Uno

Il 24 dicembre del 1975, mentre in città tutti pensano al cenone natalizio, quattro ragazzi stanno pensando a ben altro, sta nascendo una loro creatura che diverrà storia e farà da spartiacque tra il prima e il dopo.  Nasce così la prima radio della città, Radio Latina Uno, i quattro ragazzi sono: Gianfranco Iaccarino, Giorgio Capurso, Remo Miranda ed Enzo Molinari, tutti appassionati di musica. L’idea è partita da Gianfranco che ha coinvolto i suoi amici e ha messo a disposizione il suo scantinato per lo studio radiofonico. Con un trasmettitore americano parte così la prima trasmissione.

Il logo di Musica Radio

Per Latina è solo l’inizio, perché il 25 marzo del 1976 è la volta di Musica Radio, che nasce alternativa come i suoi fondatori, Mario Di Lembo, Stefano Bossa e Nando Ciriello, tre amici del Giro di Peppe, appassionati di hard rock, la connotazione è quella di emittente di sinistra, con giornalisti d’assalto come Willy Bove e Laura Benatti. Alcuni mesi dopo apre all’ascolto Radio Pontina di Sergio Raffa, lo studio sta nel suo negozio di elettrodomestici in via del Lido, lì muoverà i primi passi Gianmaurizio Foderaro oggi funzionario della Rai. Nella redazione arriveranno i giornalisti Mauro Maulucci e Maurizio Grandi. Alla consolle anche il mio amico Alessandro Zaffarano, conosciuto come “il Condor”.

Ma non è finita, arriva anche Radio Immagine di Claudio Mangani, dopo qualche anno passata di mano all’imprenditore Giuseppe Bolognesi, e la radio di quartiere R6 che in seguito giocherà un ruolo importante per molti speaker e giornalisti, quando i due fondatori, Giorgio Mazzola ed Enzo Salvagni, si legheranno al network nazionale Radio Luna. Come anche Teleradio di Renato Di Bella passata a Bruno Bruni e Loredana Ferretti, presentatrice del Cantabimbo di Radio Latina Uno, ora network nazionale Lattemiele. Nasceranno in seguito altre radio nella provincia di Latina: Onda Blu a Sabaudia, Studio 93 ad Aprilia, Radio Antenne Erreci a Cisterna. Poi anche altre, di cui la mia memoria ha perduto le tracce.

L’antenna sul Key di Radio Latina Uno, i due arrampicatori sono il tecnico Emilio Calogero e uno dei soci Enzo Fiorletta

Le radio che ho brevemente descritto, in quegli anni settanta, ottanta e novanta, socialmente sono state tutte molto importanti. Erano i nostri social e gli speaker erano i nostri influencer con cui potevi interagire. Indimenticabili le trasmissioni in cui si potevano fare le dediche. Si usavano anche gli pseudonimi per far arrivare il messaggio agli amanti. Carlo Montefusco, voce storica di Musica Radio ricorda quel periodo:

Musica Radio era considerata una radio impegnata, politicamente schierata a sinistra, ma poi il programma di dediche era quello che andava per la maggiore. Ricordo che in quel periodo avevamo la fila di persone fuori lo studio, soprattutto ragazze che ci portavano di tutto, dolci, bibite, panini, ognuno di noi aveva almeno tre fidanzate. Con noi collaborò anche Martufello agli inizi della sua carriera, raccontava le barzellette e faceva le traduzioni dal sezzese all’italiano. Per qualche anno diresse la radio Carlo Fino, uomo di grande cultura. Anche Tiziano Ferro che era poco più di un ragazzino venne inizialmente da noi, poi si spostò a Radio Luna. Collaborò con noi anche Riccardo Francavilla, che aveva lavorato a Radio Latina uno. Dall’Inghilterra, dove si era trasferito con la famiglia, mi mandava le ultime novità inglesi. Riccardo musicalmente era molto preparato e una volta in un suo programma mise un pezzo di un Vasco Rossi ancora poco conosciuto “Fegato fegato spappolato” che era il retro di “Alba chiara” e disse: “Ricordatevi di questo cantautore che un giorno si farà a cazzotti per andare a un suo concerto” era il 1979. Nel 2017 Vasco Rossi ha fatto il record mondiale con duecentoventimila spettatori, Riccardo ci aveva visto lungo. Un momento indimenticabile fu quando organizzammo il concerto del quasi sconosciuto Pino Daniele, al palazzetto dello sport nel 1980

Carlo Montefusco, in arte Carletto Casa del Disco, in studio a Musica Radio

Riccardo Francavilla invece mi racconta di Radio Latina Uno:

Iniziammo quasi tutti da lì, eravamo tutti ragazzi più o meno della stessa età. C’ero io, Dino Lucchetti, Luigi Molella, Roberto D’Erme che era l’anima tecnologica, Roberto Biolcati, Daniele Vellani grande dj indimenticato. C’era un programma che fece storia: “Occhio al disco” Daniele metteva un disco per una frazione di secondo e il pubblico telefonava per indovinare il titolo. Per la parte tecnica c’era Emilio Calogero. La redazione era di grande qualità con le compiante giornaliste Susetta Guerrini e Rita Calicchia insieme ad Aldo Ardetti. Poi con le aperture delle altre radio ci sparpagliammo, io collaborai con Musica Radio e poi andai a  Radio Immagine per qualche anno

 

Gianmaurizio Foderaro, da Radio Pontina a funzionario della Rai

Gianmaurizio Foderaro ai tempi di        Radio Luna

Parlare al telefono con Gianmaurizio Foderaro è un po’ come tornare indietro di quarant’anni, quando faceva lo speaker a Radio Pontina. Viaggiando qualche anno fa in autostrada ebbi la stessa sensazione ascoltando Isoradio, sentire la voce di Gianmaurizio era come essere fermo in una strada di Latina, anche se il cartello indicava “Uscita Firenze nord”. Non potevo non chiamarlo:

Gianmaurizio raccontami qualcosa di te e di quell’epoca d’oro che ha vissuto Latina

Sì in effetti quello è stato un periodo molto effervescente che ricordo con molto piacere, anche perché per me è stato l’inizio di un percorso che mi ha portato alla realizzazione professionale. Da Radio Pontina a Radio Luna, da Dimensione Suono fino alla posizione che occupo ora nella Rai. Io credo che in quel periodo tutti abbiamo avuto un’opportunità almeno formativa. Ripenso spesso al mio passato e quando torno a Latina e ascolto Radio Luna il cuore mi batte forte

Radio Luna è stato il trampolino di lancio per molti, oltre te chi sono gli altri che sono riusciti ad andare oltre palude?

Radio Luna è stata una radio che ha portato fortuna ad alcuni di noi, il primo che mi viene in mente è Tiziano Ferro, poi Alessandro Allocca che ora vive in Inghilterra e fa il corrispondente per Repubblica, Emanuela Gasbarroni affermata documentarista, Egidio Fia in RDS  oggi direttore di Lazio tv, loro facevano parte della redazione. Invece tra gli speaker, Renzo Di Falco oggi lavora in RDS, Elena Carbonari su Isoradio , Gabriele Brocani in Rai e Susanna Scalzi a Radio Subasio, oggi Zeta gruppo Rtl

È una domanda che non vorrei fare per paura della risposta, ma rischio e te la faccio lo stesso. Ti manca Latina?

Mi manca molto, ma nessuno lo capisce. Non so spiegarlo, c’è qualcosa nell’aria che mi lega fortemente a Latina

Te lo dico io Gianmaurizio, è l’aria magnetica della palude, è quel vento di scirocco che ti entra nell’anima e non ne puoi fare a meno. Abbiamo una cosa che ci accomuna, la stessa “malattia”.

 

Negli anni settanta eravamo tutti belli perché eravamo giovani, è vero non avevamo il cellulare con i vari social. Durante la settimana se uscivi la sera d’inverno c’era poco da fare, o cinema oppure in piazza nella macchina ad ascoltare l’autoradio… ma avevamo l’imbarazzo della scelta.

Ringrazio Carlo Montefusco, Riccardo Francavilla, Loredana Ferretti e Gianmaurizio Foderaro.

Inoltre ringrazio Ilario Battistella, conosciuto da tutti come Lallo Dj, che mi ha dato l’idea di scrivere questo racconto, anche lui speaker di Musica Radio.

Nella foto di copertina, Riccardo Francavilla in consolle a Radio Latina Uno