Sezze vista da uno “straniero” lepino ai tempi del cimitero

Sezze vista da uno “straniero” lepino ai tempi del cimitero

29 Marzo 2021 0 Di Fatto a Latina

Sezze la dotta, la rossa, la grassa.

Leggo in questi giorni di un’inchiesta giudiziaria sulla gestione del Cimitero Comunale di Sezze che ha coinvolto amministratori e funzionari comunali. Prime conseguenze dell’affaire sono state le dimissioni del Sindaco e del suo
Vice ed addirittura una “benedizione riparatrice” officiata dal Vicario Foraneo per recuperare la sacralità profanata del Camposanto. Dei fattacci oggetto d’indagine conosco poco e, come mio solito, mantengo sempre prudenza nel dare valutazioni su inchieste giudiziarie nelle prime fasi. Della benedizione, da miscredente incallito, mi interesso ancora meno e lascio ai fedeli le valutazioni del caso.
Una domanda, da lepino non-setino, però me la pongo e la pongo a chi ne capisce della Bologna dei Monti Lepini.
Cosa è successo a Sezze? Chi sono i Sezzesi oggi? Sezze la dotta, la rossa, la grassa.
Dotta perché i sezzesi ad “essere studiati” ci hanno sempre tenuto più di tutti dalle nostre parti, Rossa perché in nessuno dei centri pontini il PCI ed i suoi succedanei hanno preso tanti voti quanti ne hanno avuti dai fedeli di San
Lidano, Grassa perché i setini sono riusciti a rendere colesterolose pure le verdure (tra i prodotti locali figurano broccoletti e carciofi cucinati rigorosamente in litri d’olio e peperoncino).
Sezze per molti è Il capoluogo dei Monti Lepini e quindi è stato, in qualche modo, un paese “contro”.
Sicuramente in contrapposizione permanente a Latina; contrapposizione antropologica ed insieme politica, perché a Sezze si è sempre votato dall’altra parte rispetto alla Ex-Littoria. Ex-Littoria i cui abitanti stupidamente si premettono (o forse si permettevano fino a qualche anno fa) di essere pure un po’ snob rispetto ai sezzesi. Da ragazzino ricordo che i miei coetanei di città usavano il termine sezzese come sinonimo di burinotto, fessacchiotto, rozzo. Fa ridere eh? Uno abita in una città che non ha nemmeno cento anni di storia e che è un miscuglio di razze e storie senza un’identità precisa ma fa lo snob con i sezzesi.
I sezzesi, gente che abita un posto che, secondo il mito, sarebbe stato fondato addirittura da Ercole e che sicuramente c’era già prima della nascita di Cristo.

Rossi-mangiapreti ma anche capaci di andare d’accordo con Dio, al punto che hanno messo su una delle più importanti rappresentazioni della Passione di Cristo al mondo. La mettono in scena con tanto di diretta TV ogni anno da tempo immemore ed è ormai diventata un’opera teatrale seguita pure a chi se ne infischia dei sacramenti.
Paese, Sezze Romano, che ha attraversato la storia, venendo conquistato da Silla quando si scontrò con Mario e che ha ospitato almeno tre Papi in libera uscita dai Palazzi Romani.
Luogo citato da poeti e scrittori e che, a sua volta, ha dato in natali a poeti e scrittori famosi, oltre che al leggendario Martufello, il comico burino (so’ uippe io!)
Paese che vide nel 1976 la morte dello studente comunista Luigi Di Rosa ucciso da un colpo di pistola durante una, contestatissima, manifestazione dell’estrema destra, dei fascisti.
Una comunità sempre accogliente verso gli “esterni” al punto che secondo qualcuno, Sezze Romano, è diventato ormai Sezze Rumeno, per la folta comunità di cittadini di origine rumena che vi si è insediata negli anni.
Città di strade, almeno così ricordo da bambino, asfaltate come un tavolo da biliardo e storica buona amministrazione.
Città di sport e sportivi convinti che hanno sempre dato filo da torcere a tutti gli altri; da adolescente andai a prendere con la mia Polisportiva Basket Latina Scalo una leggendaria scoppola (103 a 13) da coetanei dalla pelle bianca che sembravano arrivati dalla NBA (so uenuti scarichi e gli simo caricati noi).
Ho parlato con molti giovani setini che mi pare oggi guardino più al nero che al rosso in termini politici (o forse guardano al verde, ma non quello ambientalista).
Si voterà a breve per il rinnovo dell’Amministrazione Comunale Setina, in contemporanea con Latina.
Chissà se pure stavolta i Sezzesi voteranno contro.

Davide FacilePenna