Fidel Jose Baldin e il conservatorio di Latina, una storia fatta di musica

Fidel Jose Baldin e il conservatorio di Latina, una storia fatta di musica

9 Maggio 2021 1 Di Emilio Andreoli

Latina si può definire “città della musica” in maniera incontrovertibile, nessuno potrebbe affermare il contrario. Dietro questa definizione c’è un lungo percorso che parte da lontano, già dagli anni sessanta, quando alcuni musicisti si affermarono su tutto il territorio nazionale e qualcuno anche all’estero. E se oggi abbiamo delle star internazionali come Tiziano Ferro, lo dobbiamo proprio a questo lungo cammino. È impossibile fare i nomi di tutti i musicisti e cantanti pontini di grande talento che abbiamo oggi, perché non basterebbero queste colonne. Intanto vorrei raccontarvi di un musicista venuto a Latina dall’Argentina che ha diretto per lungo tempo il conservatorio Ottorino Respighi, che non tutti conoscono, ma che è una vera eccellenza della nostra città. Andiamo a conoscere quindi, l’oriundo Fidel Jose Baldin e il nostro conservatorio.

 

Cerco sempre di trovare il bello e le cose positive della mia città, perché aiutano a guardare in maniera diversa il luogo in cui viviamo e magari immaginare un futuro migliore, come fu per me negli anni settanta, quando Latina sembrava inarrestabile. Vorrei che i giovani guardassero il futuro, come l’ho guardato io in quegli anni, anche se poi è andata come è andata, ma bisogna pur ripartire e dare speranze ai nostri ragazzi.

Erano gli anni sessanta e a Latina nascevano le prime band musicali che suonavano nei locali per far ballare la gente, mentre negli scantinati del Palazzo M si allenava la banda comunale. Di fatto, Latina aveva la musica nel sangue e il sindaco Vincenzo Tasciotti se ne accorse, nei primi anni settanta fece istituire, nell’ex Opera Balilla (oggi museo Duilio Cambellotti), una scuola comunale di musica. Per me che era sempre stata palestra mi faceva strano vedere quei ragazzi entrare con gli strumenti sottobraccio.

 

L’arrivo in Italia di Fidel Jose Baldin

Intanto nel 1963, un ragazzo argentino, Fidel Jose Baldin arriva in Italia dopo aver vinto una borsa di studio del Rotary Club Internazionale. Classe 1940 Fidel è figlio e di un veneto e di una franco catalana, nato nella città di Mendoza in Argentina, ai confini con il Cile. A casa sua si parla spagnolo, ma anche il veneto, quello stretto però. A quattro anni  strimpella sul pianoforte e il suo futuro da musicista è già segnato. I genitori nel 1949 si concedono una lunga vacanza in Italia, portano anche lui che si innamora di quella nazione di cui sente forte le origini paterne.

Dopo un anno il ritorno in Argentina e ai suoi studi. A soli diciannove anni si diploma in pianoforte e direzione di coro. Risulta anche come miglior allievo dell’Università Nazionale di Cuyo a Mendoza. A Buenos Aires si iscrive all’Istituto Superiore di Arte e del Teatro di Colòn dove si diploma in direzione d’orchestra e vince la borsa di studio che gli permette di andare in Italia per dieci mesi e frequentare l’Istituto Santa Cecilia di Roma.

Quando ormai il suo rientro in Argentina è imminente, va al Festival Internazionale di Musica da Camera di Sermoneta come assistente. Questo gli consente di prolungare la permanenza in Italia e a diplomarsi al Santa Cecilia di Roma. Nel 1967 conosce il dottor Domenico Brignola di Latina, grande appassionato di musica, e con lui fonda il Collegium Musicum per l’iniziazione musicale dei bambini. Nel 1968 entra come docente nel Conservatorio di Frosinone fino al 1984, e poi al Santa Cecilia di Roma.

 

Nasce a Latina il Conservatorio di musica “Ottorino Respighi”

Nel frattempo a Latina, siamo nel 1978, la scuola comunale di musica voluta dal sindaco Tasciotti, diventa sezione autonoma del Santa cecilia di Roma ed è un gran passo avanti per la città. Ma è solo nel 1988, grazie al ministro della Pubblica Istruzione Giovanni Galloni, che l’istituto musicale di Latina diventa Conservatorio Statale di MusicaOttorino Respighi”. Bisogna però trovare chi lo dirigerà.

Conservatorio Statale di Musica “Ottorino Respighi” di Latina in via Ezio

Ed è così che il direttore del Santa cecilia convoca Fidel Jose Baldin che tutto si aspetta, anche quello di essere rimpatriato in Argentina, tranne quello di essere nominato il primo direttore del Conservatorio di Latina che dirigerà per tredici anni, per poi tornare al Santa Cecilia fino alla pensione. Nel 1992 verrà anche insignito, dal Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, del titolo di “Cavaliere”.

 

L’incontro con Fidel

Ho conosciuto Fidel attraverso i social, anche se qualche volta ci siamo incrociati per Latina e nel mio negozio, ma mai presentati personalmente. Essendo appassionato di musica, tranne quella da camera, la sua figura mi ha incuriosito e quindi ho voluto contattarlo per conoscere la sua storia e pure quella del Conservatorio di Latina. E poi un ottantenne che usa il computer e i social, significa che ha voglia di tenersi in contatto con il mondo nuovo, che corre sulla rete. Ho trovato una persona disponibile e molto cordiale:

Fidel, come mai hai scelto di vivere a Latina, potevi benissimo scegliere di vivere a Roma o tornare a Mendoza in Argentina.

Latina mi è piaciuta subito, quando sono arrivato era un gioiellino, era una città in crescita con grandi potenzialità e poi somigliava molto alla mia Mendoza, moderna con ampie strade e molto verde. Anche gli edifici me la ricordavano, come  pure il clima, molto simile, solo a stagioni invertite. E poi Latina mi rammentava il Veneto di mio papà, sentire parlare le persone con il suo stesso dialetto sembrava di essere a casa

Però, nonostante siano passati quasi sessant’anni, la tua cadenza spagnola si sente ancora molto 

Ho voluto mantenerla, quasi fosse il mio marchio di fabbrica, devo però precisare che la mia cadenza è argentina, un po’ diversa dallo spagnolo

A Mendoza, come in tutta l’Argentina, so che ci sono tante persone di origine italiana

 È vero, nell’ottocento a Mendoza migrarono tantissime persone dal Veneto e dalla Sicilia, molti erano maestri del vino, infatti oggi è famosa per le tante cantine vinicole di ottima qualità

Ora che sei in pensione cosa fai?

 Fino a qualche tempo fa andavo in Sud America e in Oriente per conferenze e corsi di perfezionamento, ora non suono più, le mie mani hanno detto basta al pianoforte

Il maestro Fidel Jose Baldin con degli studenti cinesi

Del conservatorio hai buoni ricordi?

 Ottimi ricordi, è una creatura che ho visto crescere e per farlo, alcune volte, sono dovuto ricorrere ad appoggi politici, perché senza quelli non vai da nessuna parte. Di una cosa vado orgoglioso, di aver inserito il Jazz negli studi del conservatorio

Qualche allievo del conservatorio che è diventato famoso?

 È sempre antipatico fare i nomi, ti dico solo i primi tre che mi vengono in mente: Roberto Prosseda ormai pianista famoso, Gianluca Giorgi autore e consulente musicale televisivo e Luca Velletri cantante e corista

 Oggi ti senti più italiano o argentino?

 “Oggi mi sento di Latina, una città che mi ha accolto e dove ho trascorso la maggior parte della mia vita. Sono indissolubilmente legato a questa città”

Il Conservatorio di Latina è una nostra eccellenza, e conta centinaia e centinaia di studenti, vengono a studiare qui anche cinesi, coreani, giapponesi, magari bisognerebbe dargli un luogo più prestigioso. Lo vedrei bene al Palazzo M o all’ex Banca d’Italia. E poi sarebbe bello Inventarsi un festival della musica: “Latina città della musica” oppure “Latina nella musica” scegliete voi, ma certo è che le opportunità bisogna crearle e non attenderle.