La sveglia
28 Luglio 2021La sveglia è l’ultimo tormento, ma non mi lamento. Entra la luce, giornata di luglio. Luce, luce lontana che ora si avvicina e sta in questa mia vita. Ora cambia il verso, ora debbo vedere il diverso.
La mattina incontro sempre un pensiero che scrive poesie. Lo incontro puntuale che poi deve andare. A volte indugia, altre scappa, talvolta mi tiene compagnia. I pensieri sono farfalle, il pensare falene.
Sono davanti a questa sensazione che debbo dimenticare il bestiario che mi da tormento. Lo so bene che debbo tornare in questo guscio dove si sente l’eco della notte e non del mare.
La mattina incontro sempre un pensiero, va veloce e faccio un salto per acciuffarlo, poi in volo mi fermo e capisco la sua via. Lo saluto con la mano, lo assaggio come si fa con una caramella al limone.
La sveglia mi si “rinfaccia” sul telefono mobile, che tormento.
Il pensiero non ha orologio, non conta l’ora. Ora, è un istante sempre presente.
Il mare, il mare, animare. Un mare di anime.
La mia? Ma che ci fai, ma che ci faccio. Sarebbe bello immaginare un pensare pensante senza il peso delle briciole dell’ora di ieri, come se ora fosse inizio e ora di ora anche uguale, iniziare sempre come uccello con penne mai vecchie, penne mai da nascere ancora. Aquila perfetta ora.
Scinne cu ‘mme
Nfonno o mare a truva’
Chillo ca nun tenimmo acca’
Vieni cu mme
E accumincia a capi’
Comme è inutile sta’ a suffri’
Guarda stu mare
Ca ci infonne e paure
Sta cercanne e ce mbara’
Ah comme se fa’
A da’ turmiento all’anema
Roberto Murolo, Cu’mme
Canta questo cercare, canzoni davanti al mare. Un vulcano da un momento all’altro ci porterà via e mentre facciamo una via che… ora ed ora.
La mattina incontro sempre un pensiero, sempre lo stesso. Senza appuntamento, senza idea di come sarà pensato o di come lo era stato. Pensiero immanente.
Stanotte verrà di nuovo, io resisterò, poi stanco cadrò e nel tempo mio che non ci sono dentro me entrerà l’accusa e non il perdono, non mi riconoscerà mia madre, non mi darà la mano mio padre. Mi diranno tutti che altro è il fatto ed il mio è comunque in misfatto. Non riuscirò a dire di quella funzione che sarà l’algoritmo della mia via.
Mi interrogheranno gendarmi e sgherri non risponderò e perderò la voce.
Mi sveglio, di scatto, manca l’aria. Ora respiro, sono vivo. La sveglia suona.
La mattina incontro sempre un pensiero