Enzo ed Ezio Fiorletta, gli inseparabili gemelli diversi

Enzo ed Ezio Fiorletta, gli inseparabili gemelli diversi

20 Marzo 2022 4 Di Emilio Andreoli

Osservando Latina di una volta, mi sono reso conto che diverse persone si sono dedicate con generosità alla nostra comunità, forse perché la città era più piccola o forse perché si avvertiva il bisogno di essere uniti per farla crescere. Oltre alla volontà, c’erano anche i luoghi che lo permettevano. Ricordo ad esempio la galleria civica  accanto alla biblioteca, dove gli artisti potevano esporre le proprie opere e incontrarsi. C’era chi inventava premi letterari, come Edoardo Castagnina e Carlo Fino. Lanfranco de Simoni riuscì a organizzare la prima rassegna del fumetto. Di esempi da raccontare ce ne sarebbero tanti. Poi tutto sparì, forse per mancanza di luoghi e volontà politica. Per questo voglio raccontarvi due persone che hanno animato la città di quei tempi, i gemelli Enzo ed Ezio Fiorletta.

Latina negli anni settanta aveva settantottomila abitanti, oggi ne conta circa centotrentamila, certo un bel passo avanti, ma come comunità tanti passi indietro. La mancanza di spazi d’incontro non aiuta certo la socializzazione. Non si può demandare questo compito alla via dei pub o allo struscio del corso, tra l’altro sempre meno affollato. Molte persone hanno interessi in comune, ma non lo sanno. Occorrono luoghi dove poter condividere le proprie passioni, per questo cerco di raccontare quelle persone che si sono dedicate alla comunità e che bisognerebbe emulare.

Tra quelle persone ho trovato la storia di Enzo ed Ezio Fiorletta che venivano chiamati: “gemelli abbracciati”, perché quando camminavano insieme erano spesso l’uno con il braccio appoggiato sulla spalla dell’altro. Ascoltando la loro storia dalla sorella Enrica, li ho ribattezzati: “inseparabili gemelli diversi”. Enzo ed Ezio erano gemelli, ma si somigliavano poco e avevano anche un carattere diverso, condividevano però tante passioni e un amore viscerale l’uno per l’altro, che avverte solo chi ha la rara fortuna di nascere in compagnia.

Da sx Enzo, la sorella Enrica e il gemello Ezio

Oggi è rimasto solo Ezio, perché Enzo non c’è più da diversi anni. Quando ho avuto il contatto della prof Enrica Fiorletta, dalla mia amica Giusi, la intervistai per il racconto del “Vittorio Veneto”, in quell’occasione mi accennò di suo fratello Enzo scomparso nel 2010. Il mio intento era di raccontarlo per commemorare l’anniversario della sua scomparsa, ma mi sono reso conto che non potevo farlo senza la sua metà, il gemello Ezio. Sono stati entrambi grandi animatori sociali della nostra città, per questo ho deciso di raccontarli insieme.

I gemelli Enzo ed Ezio Fiorletta

Enzo ed Ezio Fiorletta nascono a Littoria il 15 novembre del 1936, il padre Paolo è arrivato nella nuova città nel 1932, poco prima della fondazione, ed è impiegato nella Croce Rossa. Lavora a stretto contatto con il dottor Vincenzo Rossetti, tra i primi medici arrivato in palude. I due ragazzini sono vivaci già dalle scuole elementari, la maestra li vorrebbe separare, ma Enzo, quello più esuberante, non ci sta e le sferra un bel calcione. Alle scuole medie il copione non cambia, sempre insieme nello stesso banco. Enzo è appassionato di radio ed Ezio di auto.

Un giorno una professoressa vede Enzo disattento, quando si avvicina per capire cosa stesse combinando scopre, meravigliata, che ha disegnato una radio con tanto di circuiti elettrici. La scelta delle superiori è un po’ più complicata, Enzo vorrebbe fare elettronica, ma a Latina non c’è ancora, ed Ezio, spinto dal padre, vorrebbe fare il liceo classico. Ma separarsi sarebbe un grande dolore, ed è così che scelgono di stare ancora insieme e si iscrivono a ragioneria all’Istituto Tecnico “Vittorio Veneto”, deludendo il papà che avrebbe voluto per loro un percorso diverso.

Finite le superiori Enzo vince un concorso ed entra a lavorare all’Aci, mentre Ezio dopo aver mandato una lettera per l’anniversario della città a un giornale locale, “Palude Pontina”, viene chiamato dal direttore perché vorrebbe conoscerlo di persona. Quando se lo trova di fronte rimane colpito dalla sua giovane età. Inizia così per caso la sua attività di giornalista che lo porterà a scrivere per il quotidiano “Il Tempo”, dove  si occuperà pure di giornalismo d’inchiesta. Intanto continuano a coltivare le loro passioni, Enzo si autocostruisce le radio, mentre Ezio corre con le macchine, e il suo meccanico di fiducia è proprio il suo gemello.

Giugno 1965, Ezio Fiorletta nella sua A.R. Giulietta in partenza per la gara Valvisciolo Bassiano

Vince la prima edizione della Valvisciolo Bassiano e in seguito vincerà diverse corse nazionali, ma sempre con Enzo al seguito, che gli cura la parte meccanica e a volte gli fa pure da navigatore. Ezio è innamorato anche della stampa, ama così tanto l’odore dell’inchiostro che decide di aprire una tipografia in piazzale Prampolini, di fronte lo stadio, la CIPES. Quel luogo diverrà punto di incontro per diversi giornalisti di Latina, tra questi Pier Giacomo Sottoriva, Romano Rossi ed Ernesto Molella, con cui collabora quasi ogni notte.

Nel 1970 purtroppo un grave lutto colpisce la famiglia Fiorletta, il papà si ammala gravemente e viene trasferito a Roma, ma non c’è più nulla da fare, i medici decidono di farlo tornare a casa. È sera quando da un ospedale romano parte l’ambulanza diretta a Latina, seguita dall’auto con dentro Ezio, Enzo e la loro mamma. Ezio è molto stanco e alla guida c’è Enzo. Sono quasi a metà strada quando una macchina che procede in senso opposto abbaglia, Enzo perde il controllo dell’auto e finisce fuori strada. I due gemelli sono feriti, ma per la mamma non c’è più nulla da fare. In pochi giorni perderanno entrambi i genitori.

La nascita di Radio Latina Uno e l’arrivo dei primi computer

Enzo è un radioamatore, gli piace connettersi con il mondo e inizia a sognare in FM, la modulazione di frequenza. In Italia sta accadendo qualcosa proprio nel mondo delle radio e lui sogna insieme ad alcuni amici, in particolar modo con Gianfranco Iaccarino. Enzo cura la parte tecnica e il 24 dicembre del 1975, grazie a lui e alle sue arrampicate sul trasmettitore che ha appena montato, avviene la prima trasmissione di Radio Latina Uno da casa dell’amico Giorgio. Il sogno si è avverato. Radio Latina Uno sarà tra le prime radio private nazionali.

All’Aci intanto è arrivato il primo computer, è della Olivetti e a lui spetta la messa in funzione di quell’aggeggio che cambierà il secolo. Nel metterlo in funzione si accorge di alcune anomalie e le comunica ai tecnici di Ivrea, dando pure dei suggerimenti sulla risoluzione dei problemi riscontrati. I dirigenti si accorgono delle indubbie competenze di Enzo e decidono di chiamarlo per fargli una proposta di assunzione molto allettante, ovviamente si dovrebbe trasferire a Ivrea, ma Enzo ama troppo la sua famiglia e la sua città, quindi decide di rinunciare. Rimane in Aci, ma verrà mandato in tutte le sedi d’Italia a istruire i suoi colleghi sull’uso del computer.

Nel frattempo Ezio trasferisce la sede della sua tipografia e diventa anche editore. Enzo invece viene nominato presidente dell’Associazione Radioamatori d’Italia della sezione Latina e, proprio tramite questa sua passione, la domenica del 23 novembre del 1980, qualche minuto dopo le 19:34,  sarà il primo a sapere del devastante terremoto dell’Irpinia, grazie al suo potente baracchino, tra l’altro fa parte anche della Protezione Civile. Nel tempo libero i due gemelli condividono un altro hobby, l’aeromodellismo. Insomma, impossibile tenerli separati.

Enzo Fiorletta con un suo nipotino davanti al suo potente baracchino

La partita del secolo del Latina calcio: Olbia Latina

Ci fu un evento che legò mio padre ai gemelli Fiorletta. Nella calda domenica del 26 maggio 1968, il Latina calcio sbarcò ad Olbia per giocarsi una storica partita, in palio la serie C. Al seguito della squadra neroazzurra, oltre mio padre e ai tanti tifosi, anche Enzo ed Ezio Fiorletta per le riprese televisive. Il Latina vinse 2 a 1 e venne promosso in serie C. Il ritorno fu un trionfo e mio padre decise di proiettare le riprese dei gemelli, su quattro televisori, nell’arena del Circolo Cittadino. Io avevo nove anni, ma ricordo quel momento come fosse ieri. Purtroppo il sogno della serie C si infranse per un illecito sportivo e la promozione passò all’Olbia.

Enzo in una delle sue ultime immagini

Nell’incontro con Enrica Fiorletta, le chiedo qualcosa sui suoi cari fratelli gemelli:

Mi racconta un aneddoto con Enzo ed Ezio?

 Mio padre mi aveva regalato una Fiat 500 perché insegnavo fuori Latina, e ogni volta che tornavo a casa si stupiva e mi rimproverava perché impiegavo poco tempo, diceva che correvo troppo. I miei fratelli se la ridevano e io non capivo. Poi mi confessarono che il motore della macchina lo avevano truccato, e quindi con un filo di gas raggiungevo i cento chilometri orari, ma io non mi ero mai resa conto che andavo troppo forte

Mi dica qualcosa sulle differenze dei gemelli

 Enzo era un estroverso, istintivo, brillante, sempre in mezzo alla gente, Ezio invece è una persona molto riservata e riflessiva, forse proprio per questo erano inseparabili, insieme si completavano, come fossero due persone in una. Quando venne a mancare Enzo, il 27 marzo del 2010, dopo una malattia incurabile, Ezio fu distrutto dal dolore, come se avessero strappato una parte di se

Hanno dedicato qualcosa ad Enzo in questa città che spesso dimentica?

 A Enzo è stato dedicato il padiglione della radio al museo di Piana delle Orme, nato grazie anche al suo fattivo contributo

 

Per i figli di Enzo Fiorletta: Francesca e Marco.