Il fallimento dell’intermodale a Latina e la storia non è maestra di vita

Il fallimento dell’intermodale a Latina e la storia non è maestra di vita

1 Ottobre 2024 0 Di Davide FacilePenna

La storia del rapporto tra Poteri Statali ed Economia è lunga e controversa nella nostra Italia. Prende avvio dal Regno d’Italia, passa attraverso il Fascismo ed arriva fino alla Repubblica con la stella polare dell’art 41 comma 3 della Costituzione. Lo Stato Italiano è nato Doganiere per poi diventare, in continuità tra Fascismo e Prima Repubblica, Imprenditore ed infine trasformarsi con l’adesione all’UE in Stato Controllore. Oggi, dopo la crisi del 2012 e la Pandemia Covid-19, pare che il Potere Pubblico voglia tornare ad essere più attivo in Economia, come Promotore delle attività dei privati. Sembra siano d’accordo pure a Bruxelles. Nessuno però pensa minimamente che il Pubblico possa o debba tornare a fare impresa da solo, come ai tempi dell’IRI e delle aziende di Stato. Quello è un capitolo chiuso dal 1992 per motivi che sarebbe troppo lungo elencare. La considerazione vale per tutta Europa tranne che per Latina.
A Latina, terra di meraviglie politiche, si continua a sognare non lo Stato ma addirittura il Comune Imprenditore, nonostante i pesanti fallimenti accumulati in trent’anni di esperienze municipali. Ce ne sarebbero diversi di esempi ma il più clamoroso e tornato oggi in auge è quello dell’Ex Zuccherificio, enorme ex area industriale che si trova nella zona di Latina Scalo. La tragica illusione del Comune imprenditore inizia nel 1997 sotto buone intenzioni che però rimarranno solo illusioni.
Del resto non è forse vero che le vie verso l’inferno sono lastricate di buone intenzioni? L’Amministrazione di Destra-Centro, allora guidata da Ajmone Finestra, decise in quegli anni di recuperare l’enorme area, abbandonata da anni, dell’Ex Zuccherificio.
Era un intento nobile senza dubbio perché le aree industriali abbandonate diventano spesso luoghi di degrado e ricettacolo di violenza. Lo si fece però facendosi affascinare, insieme ad altri Comuni d’Italia, dall’dea di farsi Imprenditori nella logistica sfruttando risorse stanziate dall’UnioneEuropea e dalla Regione. Idea paradossale perché nello stesso periodo lo Stato Nazionale completava il processo delle privatizzazioni. Quindi, mentre a livello centrale si chiudeva definitivamente la fase dello Stato Imprenditore a livello locale la si apriva in pompa magna. Venne costituita una società, la Logistica Merci Spa, partecipata al 95% dal Comune che acquisì l’area. Si voleva creare l’Intermodale di Latina Scalo, una piattaforma logistica di interscambio gomma- rotaia per il trasporto merci.
L’idea era quella sia di riqualificare la zona sia di creare un’impresa che poi potesse essere acquisita dai privati. Nei sogni il Comune non solo sarebbe rientrato delle spese ma avrebbe anche dovuto guadagnarci. Ovviamente non andò così. Innanzitutto mancavano, perché l’lntermodale avesse successo, le adeguate vie di trasporto su gomma e su rotaia che non c’erano allora e mai sono arrivate. La gestione di un’impresa necessita poi di capacità ed esperienza imprenditoriale specifica oltre che di capitali sempre freschi. Evidentemente il Comune non è riuscito a trovare ne gli uni ne le altre ed ha dovuto anche affrontare l’intervento della magistratura che ha bloccato le attività per due anni per verifiche su presunti reati ambientali. In fine a livello globale è piombato sul settore del commercio il fenomeno Amazon che ha stravolto non solo il commercio al dettaglio ma anche il settore della logistica merci. In una parola quell’impresa è fallita con costi enormi per la collettività ed una lunga e difficile operazione di liquidazione che è ancora in corso da parte del Tribunale Fallimentare. Per capire di cosa si parla basti pensare che il Comune di Latina è stato ammesso alla procedura di liquidazione quale titolare nei confronti della sua ex partecipata di crediti per oltre 4.500.000 euro. La curatela del fallimento sta facendo ora fatica a trovare un privato che rilevi la struttura e ci investa capitali per risanare l’area e renderla produttiva. Nel frattempo l’ex Zuccherificio è oggi ancora più abbandonato e degradato. Pochi mesi fa sono avvenuti lì orribili fatti di cronaca, come l’aggressione a due ragazzini con annessa violenza sessuale.
Nonostante tutto pare che la politica locale non si arrenda e voglia ritentare la strada del Comune Imprenditore. In questi giorni il Consiglio Comunale di Latina ha votato a maggioranza una mozione finalizzata a valutare l’acquisto dell’Ex Zuccherificio. La spinta sarebbe arrivata dal fatto che l’asta pubblica per la vendita avvenuta a luglio è andata deserta e che quindi il prezzo peraccaparrarselo ora potrebbe essere sensibilmente più basso. Praticamente acquistiamo un bene da un fallimento che deve liquidare una società fallita di cui eravamo soci di maggioranza. Questa società oltre che essere fallita, ci deve un bel po’ di danari. Ci paghiamo da soli il nostro credito facendo debito che ricadrà sulle generazioni future.
Secondo i proponenti, infatti, le risorse le dovremmo trovare contraendo un prestito trentennale. Già così è, a mio avviso, singolare la proposta. I consiglieri fanno però di meglio perché, malgrado l’esperienza passata, propongono pure di ritentare la strada del Comune Imprenditore; nel settore edilizia universitaria in questo caso. Secondo uno dei promotori della mozione sarebbe possibile realizzare al posto dell’Ex Zuccherificio delle residenze Universitarie con annesso complesso sportivo, tipo college americano. Considerando quanto è grande l’area, ci verrebbe fuori una cosa che manco ad Harvard possono vantare. Forse un tantino esagerata per la sede distaccata della Sapienza di Latina. Tra l’altro la Sapienza ha già ottenuto altri immobili che il Comune di Latina ha acquisito negli ultimi anni ma che non sa come utilizzare. Inoltre ammesso che davvero l’esborso sia quello paventato (ricordo che i mutui prevedono un pagamento di interessi e quindi se ti danno un mutuo di 150 non è che devi ridare 150 ma almeno 200) abbiamo considerato quanto costerebbe ristrutturare tutta l’area e soprattutto quanto costerebbe mantenerla? Mi permetto di
dare ai politici locali un piccolo consiglio. Accettiamo pure a Latina che l’dea dello Stato/Comune Imprenditore è tramontata se non vogliamo trovarci a breve con l’ennesima voragine nel bilancio e un’area ancora più abbandonata e degradata a Latina Scalo.