Latina non si innamora di Vannacci

Latina non si innamora di Vannacci

6 Febbraio 2025 1 Di Lidano Grassucci

Vedo un filmato sul portale di Latina Oggi che riporta la visita del generale Roberto Vannacci a Latina. Il generale deve presentare il suo libro, e ci sta. Personalmente credo che la politica debba essere patrimonio di tutti, possibilità di tutti ma con tre eccezioni: i preti, perché chi si occupa dell’ anima in esclusiva non può occuparsi dei corpi; i magistrati che hanno in mano la possibilità di fare una cosa che neanche Dio può fare “togliere la libertà” ad un altro uomo, e chi è chiamato a servire la Patria in armi per via dell’ uso esclusivo della forza che spetta allo Stato attraverso il loro servire.

Sono un vecchio socialista con principi di secoli andati, forse, ma ho principi. La sala che ha scelto Vannacci è quella del Park Hotel e mi aspettavo masse oceaniche che invocavano il “politicamente scorretto”, la sagra del “buonsenso” con lo sconto; la meraviglia delle soluzioni facili e del nemico che si vede perché ha un altro colore di pelle, come per le casacche nelle partite di calcio.

C’era, invece, poca gente, oltre al consigliere della lega Vincenzo Valletta e all’ ex parlamentare europeo Matteo Adinolfi.

Il mondo, lo so bene, va verso il facile, dei principi fa stracci e non nascondo la possibilità che ci sia qualcuno che riproponga il Papa re, e l’ obbligo del rosario al vespero per tutti quelli che superano la sessantina.

Registro, però, che a Latina i generali li vogliono nelle marce con zaino affardellato sui monti della Tuscia e non a parlare di politica che non dovrebbero perché loro la Patria hanno avuto l’ onore di difenderla in armi e per tutti.