
Parco Falcone e Borsellino: Il Gigante Addormentato
11 Febbraio 2025Un simbolo di memoria e legalità che dovrebbe essere il cuore pulsante della Città, oggi è solo un’ombra di sé stesso. Il Parco Falcone e Borsellino, da luogo di incontro e aggregazione, si è trasformato in un cantiere senza fine, un gigante addormentato che sembra destinato a non risvegliarsi mai. La sua ristrutturazione si è trasformata in una tela di Penelope, intessuta di promesse e disfatta dai ritardi, ad onor del vero i lavori dovrebbero terminare a giugno 2025. In realtà, nessuno sa quando questo labirinto senza filo d’Arianna avrà un’uscita, visti anche i ritardi della consegna del parcheggio adiacente l’area del Mercato del martedì. Ma soprattutto, nessuno sa perché l’Amministrazione continui a giocare a nascondino con i cittadini, evitando di fornire aggiornamenti e trasparenza sulla questione.
A testimoniare il malcontento della comunità, è apparso uno striscione emblematico, firmato dal gruppo “I Nativi”: “Ha fatto prima il Duce a costruire una città che voi a ristrutturare un parco”. Una frase come un fulmine a ciel sereno, provocatoria, ma che rispecchia il sentimento diffuso tra i cittadini di Latina. Un parco che dovrebbe essere un’oasi di serenità, di incontro, di memoria condivisa, è invece un cimitero di ruspe addormentate e nastri di cantiere che sembrano radici ingarbugliate di un albero morto.
Il problema non è solo lo stato del cantiere, ma l’atteggiamento di chi governa questa nave in tempesta. Il silenzio dell’Amministrazione su questo progetto è un’eco nel vuoto. Nessuna comunicazione ufficiale, nessun faro che illumini la rotta, nessun segnale di terra all’orizzonte per i cittadini che si chiedono perché la riqualificazione di uno spazio pubblico fondamentale sia diventata un viaggio senza meta.
Latina ha bisogno di risposte. Ha bisogno di un’amministrazione che non sia un castello di sabbia pronto a sgretolarsi alla prima onda di dissenso, ma una roccia solida su cui costruire il futuro. Il Parco Falcone e Borsellino merita rispetto, merita di essere restituito alla Città, e i cittadini meritano di sapere perché non possono ancora tornare a viverlo.
L’Amministrazione continuerà a restare muta come una sfinge? O finalmente qualcuno getterà l’ancora e si assumerà la responsabilità di spiegare cosa sta accadendo?
Lo stesso modus operandi dei 5 milioni di euro per le opere di Latina scalo… Gioco al rimbalzo… poi il nulla… Nessun responsabile, nessun ammissione di responsabilità….