La daspo di Latina e l’ essere umani

La daspo di Latina e l’ essere umani

8 Marzo 2025 1 Di Lidano Grassucci

Daspo urbano per i senza tetto a Latina,  lo prevede la legge e i Comuni debbono solo dire le zone dove il “fastidio” è maggiore.

Ora , con tutta sincerità, non so mica come si gestisce una emergenza come i senza casa negli spazi comuni nella città. Ma ricordo a me stesso che su questo tema la cosa comune a tutte le parti è il fastidio, gli ultimi danno fastidio, sono fastidiosi, sono ingestibili e disturbano, non profumano

Nessuna legge e nessun rigore cancella questo dramma, come la vita non cancella la morte, i buoni sentimenti non tolgono  i brutti
Ricordo che nella prima consiliatura di Damiano Coletta, civici di sinistra, i senza tetto dormivano sotto i portoni del mercato coperto chiuso. Era un inverno freddo, chiusero’ d’urgenza i portoni con dei pannelli in nome dell’ urgenza dei lavori di sistemazione dell’ edificio. Lo fecero di domenica per la fretta, era poco prima di Natale. Sono passati anni e mai nessuno lavoro è stato fatto.

Li sotto non dormivano degli angeli, non dormivano dei santi ma comunque dormivano degli uomini. Oggi la sinistra dice alla destra che i Daspo no, no, sono provvedimenti cattivi.
Io dico che siamo cattivi, ma non quelli di oggi meno di quelli di ieri.
Cosa farei io? Sono socialista e credo che abbiamo il dovere di essere umani come si può, anche riconoscendo il fastidio che non ci è estraneo, ma viviamo tutti su questa terra e nessuno ci resta per sempre. Siamo qui, non dobbiamo essere ipocriti e diciamo che il bisogno esiste, che esiste la follia, il male e non dobbiamo nascondere tutto questo ma cercare di risolverlo, caso per caso, con la fatica della vita, fin quando si può

Invece facciamo a gara a chi è più buono e nessuno lo è, ma per aiutare gli altri non serve essere buoni, basterebbe essere umani anche se questo costa fastidio.

Nella foto i senza casa che dormivano al mercato coperto