
La fortuna di nascere lago e la sfiga di nascere Fogliano
19 Aprile 2025
Puro a nasce cano ci vo fortuna
È un proverbio di questa terra e io lo rigiro al nodo de Lago di Fogliano che sta morendo soffocato. Pensateci: se Fogliano fosse nato Lago di Como, quello di Manzoni, quello di “quel ramo sul lago di Como che volge a mezzogiorno”, sicuramente intorno alla sua malattia ci sarebbe il meglio degli intellettuali italiani, le migliori università con il massimo della tecnologia possibile. Se fosse nato Lago di Ginevra avrebbe almeno una decina di orologi precisissimi a segnare il tempo di guarire. Se fosse nato Lago di Tiberiade a curarlo sarebbe arrivato il nazareno in persona e san Pietro come assistente. Se fosse stato il lago di Loch Ness a salvarlo ci avrebbe pensato anche un mostro.
Invece? Sta a Latina a uno sputo dal mare, sta solo in un angolo del mondo dove non ci sono mostri, alcun nazareno, non c’è Manzoni e…
Si può morire di solitudine, di dimenticanza.
Eppure qui di laghi ne nascono tanti come i grappoli dell’ uva bellone: Giulianello, Fogliano, Monaci, Caprolace, Sabaudia, Ninfa, i Gricilli, Fondi, Sperlonga… Tanti laghi nel luogo sbagliato. Vi immaginate un posto con tutti questi laghi? Sarebbe pieno di mostri, di salvatori, di santi, di orologi del tempo perduto.
Insomma Fogliano, come lago, era venuto qui perché non era solo, ma solo si è ritrovato.
Finirei con uno slogan: laghi di tutto sto piccolo mondo unitevi, il fantasma di una rivoluzione civile è imminente. Un lago salvato ci salverà dalla banalità della dimenticanza.
E finisco con un richiamo cavouriano: libero lago di Fogliano in libera città e lago sano.
È il destini amaro dei laghi costieri.