
Sezze, la perdiscione il “propritamente” perduto
19 Aprile 2025Non vado alla “perdiscione” del Venerdì Santo di Sezze, al paese che sento sempre più mio per quanto mi tengo distante.
Lo faccio, forse, per serbarne ricordo degli affetti. Ma vivo comunque il venerdì santo come segna tempo, tempo di incontro con l’ anima. Alla perdiscione facevo il Gran Sacerdote del sinedrio, ero tra quelli che condannavano a morte il nazareno.
Ricordi…
Mi telefona Damiano il Potzie che mi dice “ni Li, ci semo facchi italiagni non dicemo più “e’ propritamente i figlio di Dio, ma dicono è veramente il figlio di dio”
Ci resto male perché io e Damiano veniamo da una fede inculcata da amore profondo, poi rinnegata per rivolte della medesima profondità.
Il Cristo morto non è”veramente” figlio di Dio perché il vero è oggettivo, fuori da noi, invece per noi, lui è di sua stessa proprietà figlio di Dio, è una considerazione che prescinde il vero e lo fa proprio, proprio del Padre perché è figlio, proprio il suo .
Certo l’ italiano suona meglio, è la lingua del sì di Dante, musicale molto più della “mbe” che si usa qui, meglio usava.
L’ attore si alzava constatava lo stupore e… Aveva davanti proprio dio e non veramente dio.
Ma queste sono cose di noi che sentiamo forte il passato che passo passo ci ha portato qui e manca poco a perdere questa memoria
“Dammia’ ha cagnato i munno” . Dammiano risponde: ti 64 agni e su gli secondo… La risposta è qui, lui sta per essere nonno per la terza volta: è propritamente gl’ amico meo e gli atri doa, Enzuccio e l’ Amaretto steveno a Siena