Samuele e i suoi Supereroi all’open gate di Sogin
1 Maggio 2019Samuele ha otto anni e vede i suoi supereroi in azione in ogni situazione, li ha visti anche all’open gate di Sogin. Ha atteso il 14 Aprile per settimane, interrogandosi per ogni domenica quale fosse quella giusta, quella della “gita” speciale. Curioso ed eccitato, vuole conoscere quei luoghi che ha sempre visto da dietro una rete, Samuele vive a pochi chilometri dalla centrale nucleare di Borgo Sabotino.
Vuole vedere da vicino quella cupola bianca che gli ricorda una puntata dei Tin Taitans quando Beast Boy, BiBi, diventa di un verde fosforescente perchè radioattivo.
“Dall’open gate uscirò anche io fosforescente ? “
Se lo chiede con una vocina tutt’altro che spaventata, una voce allegra, se lo chiede sorridendo, sa che non è così. Vuole dare finalmente un volto ai suoi eroi che si stanno occupando del decommissioning, che stanno smantellando la centrale nucleare, come gli racconta suo nonno, che li ci ha lavorato tanti anni fa.
I supereroi di Samuele sono invincibili, coraggiosi, pieni di forza e giusti. All’open gate di Sogin, che ha registrato il tutto esaurito, questi supereroi per lui sono anche ” nucleari “, e arriva quella domenica.
Open gate Sogin : un evento plastic free
Il piccolo esploratore cammina lungo il percorso contrassegnato che dal parcheggio lo porta alla sala adibita per l’accoglienza dei visitatori e con orgoglio legge ” E’ plastic free! “.
L’ evento organizzato da Sogin è plastic free: al posto delle 5.000 bottigliette di plastica consumate nella precedente edizione, c’è un unico grande serbatoio che dispensa acqua e bicchieri di carta, il cartellino consegnato ai visitatori non è di plastica ma di un cartoncino robusto, il k-way contenuto nella lucida pallina verde che Samuele attacca immediatamente al suo jeans è di un materiale seppur plastico, ma più resistente, per poter essere riutilizzato più volte, il tutto contenuto in una sacca di cotone.
Supereroe in azione
È Gabriele, il responsabile di fisica sanitaria per Sogin, il supereroe travestito da umano che accompagna Samuele alla scoperta della centrale, attraversando una vecchia sala di controllo lontana anni luce dalle moderne tecnologie, così diversi quei computer che “Mi sembrano finti. Se adesso premessi un bottone sai che accadrebbe? Un fascio di luce uscirebbe dal vecchio edificio turbine, una sfera verde come questa che ho al jeans, ma molla appiccicosa e radioattiva rotolerebbe verso Gabriele. Lui ha un superpotere cosmico che usa per rinchiudere la palla per sempre, così siamo al sicuro”.
E dove la rinchiude Samu? Gabriele suggerisce “nei fusti”, proprio quelli che scoprirà Samuele nella zona LECO, l’impianto realizzato tra il 2008 e il 2017, che entrerà in funzione a breve, per l’estrazione e il condizionamento in matrice cementizia dei fanghi radioattivi derivati dagli effluenti liquidi attivi della centrale.
Samuele segue la piantina della centrale come se fosse una mappa del tesoro, con un’occhiata è già li: “Ecco la cupola bianca! È li che vanno tutti i supereroi a ricaricare la loro barra energetica.” Gabriele gli spiega che non è proprio così, in realtà quella “cupola bianca” non è mai entrata in funzione. La parte vera e propria della centrale nucleare si trova in un altro edificio.
“La centrale nucleare di Latina appartiene alla prima generazione di impianti nucleari, con un reattore di tecnologia britannica Magnox a gas di grafite”
Racconta Gabriele. Samuele non sembra convinto, immagina li davanti ai suoi occhioni speciali perchè uno verde e uno marrone, una battaglia con spade laser Magnox tra buoni che vogliono difendere i fusti e i cattivi che vogliono aprirli.
La seconda vita della centrale nucleare
“E che ci fate con i pezzi che togliete dalla centrale?” chiede il piccoletto a Gabriele, suo supereroe di fiducia “Delle circa 319 mila tonnellate di materiali che saranno prodotti dallo smantellamento della centrale, ne saranno recuperate e riciclate il 93%“.
Sogin è impegnata nell’implementare una strategia di riduzione dell’impatto ambientale delle proprie attività di decommissioning. Minimizzando i rifiuti radioattivi, efficientando i consumi energetici, riciclando i materiali prodotti dagli smantellamenti, in un’ottica di economia circolare. Come fa con i suoi mattoncini Lego, Samuele immagina i pezzi della centrale che verranno riutilizzati per costruire altri edifici, case, villette in cui lui farà vivere i suoi personaggi fantastici.
La visita è finita, ha visto con i suoi occhi le attività di demolizione e il recupero dei materiali, ha immaginato la centrale in azione, ingegneri che muovono su e giù strane leve, tecnici che monitorano la radioattività. Lui ne esce più curioso di prima. Ma ha una certezza. Non è fosforescente.