Calcutta e le magie della musica Indie

Calcutta e le magie della musica Indie

2 Maggio 2019 0 Di Fatto a Latina

Calcutta è un mago. Un mago che ha contribuito a far rinascere la musica Indie. E quello che è successo nel campo dello stadio Domenico Francioni di Latina è da considerarsi una magia a tutti gli effetti. Il 21 Luglio 2018, il cantautore di Latina con tanto di fascia del Latina Calcio sull’asta del microfono, ha incantato i quasi ventimila fan che si sono ritrovati a cantare a squarciagola le sue canzoni.

Il concerto del cantautore di Latina ha reso magica anche tutta la città di Latina, non solo il suo stadio. Per le strade delle città si respirava aria nuova, di festa.

Foto di Giovanna Busbani

Il concerto-festival in città

Il concerto si è svolto quasi come un festival: infatti prima di Calcutta si sono esibiti tre cantanti, a partire dalle 18:30.

La prima è stata Mesa, giovane cantautrice romana che, con dolcezza e potenza, ha scaldato il palco dove poi è salito Francesco De Leo. Quest’ultimo ha suonato e cantato qualche pezzo del suo progetto da solista e qualche brano de L’Officina della Camomilla. Per ultimo, è stato Frah Quintale a salire sul palco e a dare il via, a tutti gli effetti al concerto vero e proprio.

Lo spettacolo è stato grandioso. Calcutta, in punta di piedi, si è presentato sul palco, iniziando il concerto senza dire una parola. Ha iniziato subito a cantare, lasciando alla sua musica gli onori di casa.

Già, perchè Calcutta è un ragazzo di Latina, legato alla sua città e ai suoi colori, ai paesaggi e alla cultura della città.

Calcutta, l’ Indie e l’It-pop

La musica Indie, o It-pop (italian pop) come qualcuno ama definire da qualche mese, ha contribuito a far rinascere la musica italiana che, nella scia del successo degli “alternativi”, si è ricollocata nel panorama musicale.

Il processo è durato molti anni, accompagnato anche dai tentativi, a volte vani, messi in atto dai vari conduttori del Festival di Sanremo di inserire nella scaletta della kermesse anche artisti indipendenti e non legati alle maggiori etichette musicali.

Nel corso degli ultimi Festival nella città dei fiori sono stati molti gli artisti indie che si sono esibiti sul palco insieme ai grandi, sicuramente più conosciuti, come Ornella Vanoni, Elio e le Storie Tese o Loredana Bertè e Patty Pravo. L’esempio più rappresentativo è quello de Lo Stato Sociale, un gruppo indie che, portando sul palco stranezze ed innovazioni (si pensi all’esibizione della ballerina ottantenne), ha guadagnato il secondo posto in classifica nel Festival dello scorso anno. Quest’anno è stata la volta sul palco di Sanremo per Motta ed Ex-Otago, accompagnati da altri punti di riferimento del panorama alternativo della musica italiana, come gli Zen Circus, Ghemon e Achille Lauro.

Il “Mainstream” diventa “Evergreen”

In un modo tutto suo, Calcutta ha contribuito a rendere Mainstream (come il titolo del suo primo album), quindi popolare, un genere musicale che è nato proprio per non essere tradizionale.

E perchè Calcutta è un mago allora? Calcutta è riuscito a tirare fuori dal cilindro, anzi dal cappello con la visiera che di solito lo contraddistingue, un mix unico di emozione, passione e audacia, tale da renderlo il migliore fra coloro che sono nella scena musicale italiana attuale. Ha fatto una magia considerata quasi impossibile nel panorama musicale italiano: è riuscito a far tornare il voga la musica italiana.

Riprendendo un pezzo di un articolo scritto da Riccardo De Stefano su ExitWell, una rivista di musica indipendente, “Calcutta è riuscito a confermare un proprio modo di scrivere musica, senza ripetere se stesso, non necessariamente nei modi dozzinali con cui i tanti imitatori hanno provato a calcare le sue orme. […] Evergreen dimostra una cosa: Calcutta ha voluto dimostrare non solo di essere il principale autore dei nostri giorni, ma anche di avere le possibilità per portare la scena pop dove vuole lui, o perlomeno di non doversi sobbarcare il compito di “recitare” la parte del Mainstream a tutti i costi”.