Priverno plastic free, l’uso responsabile della plastica
11 Maggio 2019L’effetto Greta Thunberg arriva anche a Priverno e diventa plastic free. Il comune lepino si impegna a liberarsi dalla plastica. E’ l’assessore all’ambiente Antonio Ines ad annunciare la sfida contro l’inquinamento da plastica monouso. Non basta più differenziare e riciclare. Oggi in tutto il mondo il mantra non è solo ridurne l’uso per proteggere il clima, ma ridurre, riutilizzare, riciclare e recuperare. Queste sono le 4R da tener presente se si vuole rispettare il mondo in cui viviamo.
“Se v’è una speranza per l’umanità, una speranza di salvezza e di aiuto, questo aiuto non potrà venire che dal bambino, perché in lui si costruisce l’uomo.”
Maria Montessori
L’iniziativa della Casa dell’Acqua per il plastic free
Il comune di Priverno attraverso la raccolta differenziata porta a porta, iniziata a pieno ritmo su tutto il territorio a fine estate 2018, ha raggiunto oggi una percentuale del 65%. L’obiettivo ora che si pone l’amministrazione è quello di riuscire ad abbassare ulteriormente il livello della mole di plastica che ogni giorno finisce nella differenziata. Dal sito istituzionale arriva l’impegno dell’ente a provvedere per primo alla riduzione. Nel prossimo futuro introdurrà nuove regole riguardo alle stoviglie delle mense scolastiche, all’eliminazione dei materiali usa e getta presenti nei distributori automatici di scuole ed edifici pubblici e conferendo un eco-bonus a coloro che si impegneranno nella vendita di prodotti sfusi.
Il comune annuncia l’istallazione di almeno una “Casa dell’acqua” già presente sul territorio in passato. Durante le manifestazioni ed eventi sarà vietato vendere cibo e bevande in contenitori di plastica.
I numeri del WWF
Il rispetto dell’ambiente parte dal buon senso. Nell’ultimo report del Wwf si legge che l’Europa è il secondo produttore di plastica al mondo dopo la Cina e riversa in mare ogni anno tra le 150 e le 500mila tonnellate di macroplastiche e tra le 70 e 130mila tonnellate di microplastiche.
Il mar Mediterraneo è stato classificato nel report come la sesta zona di accumulo di rifiuti plastici al mondo e considerando che rappresenta l’1% delle acque mondiali ha una concentrazione del 7% della microplastica globale. Le microplastiche sono un danno non solo per l’ambiente ma anche per la salute poiché finiscono nella catena alimentare.
Un uso responsabile e un’adeguata campagna di sensibilizzazione dei cittadini affiancata di concerto a campagne scolastiche sul rispetto dell’ambiente non può che aiutare a proteggere il mondo in cui viviamo.