Toccata e fuga del Giro d’Italia 2019 nell’antica Priverno
16 Maggio 2019Tanta pioggia anche a Priverno sulla quinta tappa Frascati-Terracina del Giro d’Italia 2019. Sulla vecchia Privernum vestita di rosa per l’occasione della sosta della carovana e del passaggio del Giro d’Italia 2019, la pioggia scorre e rende i colori dei mosaici delle domus del II sec A.C. ancora più vivi. Il maltempo non interrompe il Giro d’Italia, lo rallenta e arriva più tardi del previsto.
I campioni sanno pedalare e correre sotto la pioggia battente che non li spaventa, devono tagliare il traguardo e vogliono arrivare primi. Privernum è lì, ferma da più di duemila anni, aspetta la sua gente e il passaggio del giro. Non lì ha visti giocare i bambini intorno alle sue mura, ma sono arrivati lo stesso con le magliettine rosa sui giubbotti e sono stati tanti.
L’attesa e l’arrivo della carovana del Giro d’Italia
Doveva esserci una grande festa all’insegna dello sport, sul prato vicino alla domus romana dell’emblema figurato con il suo pavimento a mosaico giallo e rosso.
Erano pronti il campo da basket, quello da pallavolo, e i percorsi ad ostacoli. La pioggia non ha dato tregua, l’arrivo della carovana rosa strombazzante ha fatto uscire i bambini da sotto i gazebo e dal casolare ed è stata finalmente festa.
Il camion enorme, di quelli in stile americano con le cromature, si è fermato sull’ingresso secondario dell’area. Musica, balli, gadget per tutti. Adulti e bambini sotto la pioggia, bagnati ma felici.
Ad attendere la carovana c’era anche il sindaco di Priverno, Anna Maria Bilancia:
“Nemmeno la pioggia ci ha fermato. Sarebbe stata forse un’esperienza più comoda se ci fosse stato il sole. Sono felicissima perché nonostante la pioggia incessante c’è stata una grandissima affluenza di persone e tantissimi bambini. Il lavoro organizzativo degli ultimi giorni ha permesso alle centinaia di persone di arrivare al parco archeologico con ordine e sicurezza. Ringrazio i nostri operai, i vigili, le forze dell’ordine, le protezioni civili, l’ANC, i ragazzi del servizio civile, le associazioni sportive, i cacciatori, il personale dei musei, della ludoteca e il mio staff che hanno contribuito alla riuscita dell’evento.”
La storia di Privernum è legata all’acqua
L’acqua fa parte della storia di Privernum. L’antica città è nata intorno ai corsi d’acqua, affluenti del fiume Amaseno, che la attraversavano e ne hanno condizionato gli insediamenti. I romani l’hanno saputa domare, costruendo un’opera idraulica in calcestruzzo e coperta da una volta a botte, larga quattro metri che funzionava anche da collettore per il sistema fognario ancora visibile.
La trepidante attesa del passaggio della corsa
Riparte la carovana, di nuovo al riparo i più piccoli, si aspettano notizie, si segue la diretta della corsa dallo smartphone: “sono a Latina al Piccarello”, poi: “sono arrivati a Sezze”, i più grandi sono già in postazione sul ciglio della strada sotto gli ombrelli.
C’è un vociare con le stesse parole:
“Sono sotto Roccagorga.”
Iniziano a prendere posto anche i più piccoli con i loro genitori. C’è anche una classe della scuola primaria con le sue maestre, il maestro e i genitori, tutti in maglia rosa hanno voluto vivere insieme questa esperienza unica.
E ancora da sotto gli ombrelli:
“Mettiamoci lì, sulla curva, qui rallentano li vediamo bene. Eccoli, eccoli, arrivano le moto della polizia, ecco anche l’elicottero, stanno arrivando.”
Finalmente si sente il rumore delle catene, un unico grido:
“eccoli, eccoli. Forza!”
La corsa è passata in un attimo, resta il sorriso, la soddisfazione del passaggio dei campioni del ciclismo sul la nostra terra. Bandierine, cappellini e zainetti resteranno a ricordo di questa esperienza.
Pian piano si attraversa la strada e si torna a casa sotto la pioggia.
C’era un fotografo, alla ricerca di un posto dove lo scatto perfetto poteva immortalare ciclisti e paese:
“Devo prendere anche il paese, sono di queste parti.”
In quelle parole e in quello scatto resteranno per sempre immortalati l’orgoglio di ognuno del passaggio del Giro d’Italia sulla propria terra.