Ospedale Goretti di Latina, il 76% delle cure è di buona qualità

Ospedale Goretti di Latina, il 76% delle cure è di buona qualità

30 Maggio 2019 0 Di Eleonora Spagnolo

Il 76% delle cure prestate all’ospedale Goretti di Latina è valutato come di buona qualità. A dirlo è l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato. Sono valutate di buona qualità i casi legati a gravidanza e parto, chirurgia generale e e chirurgia oncologica. Media qualità per le cure di tipo cardiocircolatio e respiratorio. Bollino arancione per i casi relativi al sistema nervoso, bollino rosso per gli interventi di tipo osteomuscolare.

cure Goretti

Valutazione delle cure dell’ospedale Goretti di Latina

Sono i i dati di P.Re.Val.E 2019, il programma regionale di valutazione esiti degli interventi sanitari nel Lazio.

Valutazione delle cure nella regione Lazio

Il rapporto dimostra come nel Lazio negli anni vi sia stato un netto miglioramento degli esiti di cura, sia per quanto riguarda le operazioni tempestive per la frattura del femore sia per l’infarto e per gli interventi per il tumore alla mammella.

A livello regionale, diminuiscono anche i parti cesarei -7.300, ma sono ancora al di sopra della media nazionale.

Dalla Regione fanno sapere che al miglioramento della qualità delle cure è corrisposta inversamente la diminuzione del disavanzo del Sistema sanitario regionale ed il miglioramento dei conti. Il rapporto segnala anche un netto miglioramento della speranza di vita per la popolazione regionale e l’assottigliarsi delle diseguaglianze nell’accesso alle cure. Oggi ad esempio nel Lazio per un infarto trattato entro i 90 minuti dal ricovero non esistono più differenze di trattamento in base al livello di istruzione.

Spiega l’assessore Alessio D’Amato:

“È un Lazio in cui migliorano le cure, si riducono le diseguaglianze. Rimangono delle eterogeneità nei territori e nelle singole aziende che devono essere recuperate abbiamo sicuramente un miglioramento nel tasso di mortalità inferiore alla media nazionale soprattutto su alcune aree come il cardiovascolare”.

“Abbiamo fatto un grande lavoro  che ha portato alla riduzione del 30 per cento del tasso per chi ha l’infarto, un elemento di grande soddisfazione. Bisogna proseguire ancora in un lavoro di omogeneizzazione e miglioramento, soprattutto nelle province: questo sarà il lavoro dei prossimi anni”.