Latina: lo trovano morto dopo 8 giorni, la solitudine e gli “cunsolo” cancellato

Latina: lo trovano morto dopo 8 giorni, la solitudine e gli “cunsolo” cancellato

30 Maggio 2019 0 Di Lidano Grassucci

Trovano un uomo morto in un appartamento di corso della Repubblica a Latina, un malore. Da otto giorni non si faceva sentire, scomparso. Nulla di straordinario, un uomo che si sente male e finisce il suo tempo, nessun mistero, nessun si poteva fare qualcosa. Ma? Ma lui per otto giorni, o forse più non c’era e nessuno si è accorto che “non c’era”. Come nessuno si è accorto del male di un uomo che si getta dal tetto di una banca a pochi metri da Piazza del Popolo, o a Sezze da una casa in centro storico, o un ragazzo che si fa annegare nel laghetto di Parco San Marco. Ci dicono che è la società della comunicazione, che mai come ora siamo “connessi”, ma con chi? Ecco il nodo, con chi siamo connessi, siamo dentro solitudini connesse così tanto da essere indifferenti. Si muore, è destino di ogni vivente, qualcuno lo chiama “male di vivere” e a ragione, ma il nodo è come si vive e la differenza è tra vivere soli e vivere con gli altri, con il loro rispetto, il loro riconoscere, il loro sentirsi parte di noi. La crisi della nostra società non è lo spread, il debito pubblico, è il dramma di essere rimasti soli davanti alla paura, alla malattia, agli algoritmi sempre più invadenti e imbecilli. Al mio paese quando arrivava la fine gli altri, la rete sociale, assisteva la famiglia del defunto e lo si ricordava in una cena di “consolazione” “i cunsolo”. Era condividere la dipartita, era salutare il dipartito facendolo vivere nei ricordi che lo destinavano alla eternità degli affetti. Vedetelo ora questo, ora dove la parola “consolazione”, non c’è più nel vocabolario. 4 solitudini al loro finire, le nostre ostinatamente eguali nel continuare.