Maria Cristina Coccoluto: una sabaudiana in Europa

11 Giugno 2019 0 Di Fatto a Latina

Maria Cristina Coccoluto una sabaudiana in “Corte” europea.

 

Il giorno 26 maggio si è votato per le Europee.

 

Avevo pensato di non votare, ma come mi disse la mia amica, Maria Cristina Coccoluto, tanti anni fa “Il voto è prima di tutto un dovere verso sé stessi”.

 

E quindi se in questa giornata sono andato a votare è proprio per questo suo insegnamento.

 

Maria Cristina Coccoluto è una terracinese di nascita e una sabaudiana per crescita culturale.

 

Ha sempre apprezzato la cultura che la città poteva offrire attraverso i vari personaggi che la frequentavano:

Pier Paolo Pasolini, Dacia Maraini, Moravia, Emilio greco, erano per lei persone importanti perché di spessore culturale capaci di suscitare emozioni; sapere che hanno vissuto e comunque frequentato la città di Sabaudia per lei era qualcosa che la faceva sognare più di un film d’amore al cinema.

 

È sempre stata una donna attenta alla propria formazione professionale e intenta ad aiutare chiunque le chiedesse una mano.

 

Non ha mai negato a nessuno un consiglio, e soprattutto un sorriso.

 

L’ho frequentata per qualche anno prima ancora che partisse per Bruxelles e diventasse quello che è diventata: “un attivista della lingua italiana”.

 

Maria Cristina Coccoluto, è sempre stata una stakanovista del lavoro, fin da quando lavorava per l’azienda della sua famiglia e gestiva il loro albergo a Sabaudia.

 

Impegnata anche in ambito sociale con i primi progetti Elios che erano centrati per dare supporto ai disabili.

 

La conobbi verso il 1995/97 in un’associazione, ovvero una cooperativa sociale, che stava creando un giornale che desse supporto informativo al sociale: Eidos. Lo stesso nome fu dato al quotidiano.

 

Ricordo la sua fervida capacità di imparare e di immagazzinare qualunque tipo di informazione.

 

Ricordo che intorno all’anno 1997 cominciò a studiare francese e a perfezionare il suo inglese già perfetto.

 

Usava un corso offerto dal corriere della sera, fatto con cassette audio e fascicoli numerati in lingua inglese e in lingua francese da rilegare.

 

Mi disse che la sua intenzione non era solo quella di perfezionare la conoscenza delle lingue, ma soprattutto di prepararsi per Bruxelles.

 

E verso gli anni 2000/2001 si scrisse ad un corso di francese, presso un istituto di formazione a Latina per perfezionare sempre di più la lingua.

 

Aveva deciso che la sua strada era proprio quella del Parlamento Europeo a Bruxelles. E lì si parlano tutte le lingue dell’unione…

 

Intorno l’anno 2002, Maria Cristina Coccoluto cominciò a “girare” per il Parlamento Europeo a Bruxelles.

 

Fu la sua prima esperienza di giornalista accreditata presso tale situazione.

 

Mi raccontava che era un’emozione incredibile, era riuscita dove negli anni aveva sperato di arrivare.

 

Da lì di strada Maria Cristina ne ha fatta tanta, ne ha fatta davvero tanta.

 

Aveva deciso che in qualche modo il suo amore per l’Italia e per l’Europa, e soprattutto per Sabaudia, avrebbe potuto esprimerlo al meglio proprio da lì.

 

Inizia a muovere i suoi primi passi come giornalista accreditata, ogni tanto qualche compaesano riesce a vederla nelle riprese televisive; comincia anche a guardarsi intorno per eventuali lavori più interessanti.

 

Intorno al 2004/2005 Inizia a collaborare con  l’istituto di cultura italiana, progetta corsi di lingua italiana e soprattutto di italiano giuridico.

 

Contribuisce alla didattica, organizza eventi culturali legati all’Italia e soprattutto alla città di Sabaudia portando in quel di Bruxelles libri che vengono scritti su Sabaudia: “I racconti di Sabaudia”.

 

Mi racconta di quanto lo stile razionale di Sabaudia è conosciuto e studiato in ambito europeo, soprattutto mi racconta di quanto sia emozionante parlare della cultura italiana e di quanto è altrettanto emozionante, pure se per motivi diversi, parlare dell’attentato Falcone agli studenti europei.

 

Nel 2008 cominciò a lavorare per l’istituto di economia di Bruges.

 

Fece spola tra Bruxelles e Bruges e per caso un suo lavoro fu notato da una casa editrice che ne ha fatto un libro molto importante:

 

Istituto Armando Curcio University Press,

 

Collana Didattica e Ricerca, diretta dalla dottoressa Sabrina Aulitto:

 

Lessico pratico di italiano giuridico per stranieri》.

 

Amo le persone laureate nella vita. Il titolo di studio non è molto importante, puoi essere anche laureato ma se non riesci a essere un laureato nelle emozioni e capace di amare《la laurea》 ti servirà poco.”

 

Questa è una delle sue massime che mi è sempre piaciuta.

 

Un’altra cosa che mi piacque di lei fu un sacchetto della spazzatura.

 

Era giallo con su impresso un sorriso in stile emoticon e un claim, tutte e due scritti in nero, molto importante per lei: “One smile is forever“.

 

Mi raccontò di un convegno sulla disabilità del progetto Helios II e in quella occasione una persona disabile regalò queste buste per ricordare che in qualunque momento, cattivo o buono, della tua vita un sorriso vale più di ogni altra cosa.

 

Sono molto orgoglioso di averla incontrata è frequentata.