Cronaca di una giornata al mare per un caffè sotto il sole

Cronaca di una giornata al mare per un caffè sotto il sole

30 Giugno 2019 0 Di Fatto a Latina

Cosa succede se si cambia spiaggia e si arriva quando ancora questa è deserta? Si ci può trovare catapultati in una sorta di universo parallelo. Questa è la cronaca di una giornata al mare, dove anche un caffè viene visto come qualcosa di strano.

Ti ritrovi un giorno per caso su una spiaggia deserta di buon mattino. Intorno solo una signora col cappello che legge un libro. Hai deciso di concederti il lusso di qualche giorno di mare, senza dover pensare a niente, su una spiaggia non troppo affollata e tranquilla. Tu, le dune, il sole, il mare e il vento. Isole nitide all’orizzonte e lei, la grande montagna. Respiri e ti perdi nel silenzio.

Comincia ad arrivare qualcuno. Cinque ragazze sotto i vent’anni si sistemano con i loro asciugamani in fila un po’ più in là. C’è la fashion blogger che inizia subito con i selfie e continuerà per tutto il tempo. Come ti giri la stessa scena. Ogni tanto scambia qualche parola e fa vedere le foto alle altre. Poi ricomincia. Le altre chi prende il sole, chi chatta, chi scruta l’orizzonte. Ognuna nel suo mondo.

Dopo un po’ ti rendi conto che dietro di te si sono sistemate due ragazze, asciugamani rivolti verso il sole e parlano di vita, di vite, di modelli educativi, di massimi sistemi, niente pose fashion, niente smartphone, parlano e si guardano.

D’improvviso finisce il silenzio. Sono due mamme con bambini, resteranno le uniche. In realtà la confusione è quella loro, i piccoli camminano appena e sono tranquilli. Si sistemano e iniziano a darsi indicazioni per le pose dei selfie e se ne fanno più della fashion blogger di prima. Foto con i bambini? No, tra loro.

Arrivano dei ragazzi, sistemano gli asciugamani e via di corsa con il pallone in acqua. Ridono, corrono, scherzano, si picchiano e si divertono come bambini. Nel frattempo arrivano altre ragazze, cercano posto sorseggiando una birra si guardano intorno parlano e ridono. Qualcun altro più in là dopo aver fumato dorme. Sul tardi arriva chi era rimasto a studiare, ancora c’è la maturità, mancano le prove orali.

E’ passata da poco l’ora di pranzo, prendi un caffè, torni e senti una ragazza che con una bustina di patatine in mano e una birra dice alle altre:

“il caffè con questo caldo, ma come si fà!”

Resti basita e ti senti fuori luogo-fuori tempo, cerchi di dargli un’età cercando di essere ottimista. Prendi il caffè e vai a fare una passeggiata nel vento.

Torni all’ombrellone, la spiaggia ora è piena, l’età media si è di poco alzata. Sembra quasi di essere all’october-fest. Ognuno è nel suo tempo. I vent’anni o quasi non torneranno di certo. Pensi che tra troppo poco tempo una parte di te sarà in uno squarcio di società non molto diversa ma neanche uguale a quella osservata su quella spiaggia di ragazzi in un giorno che voleva essere leggero.

Forse era meglio una birra. Il caffè bollente con quel caldo sarà stato fuori luogo, fuori tempo ma fa chiedere che effetto avranno birra e patatine a pranzo sotto il sole, tornando a casa e poi, nel tempo.