Valerio Aiolli presenta a Terracina “Nero ananas”

Valerio Aiolli presenta a Terracina “Nero ananas”

12 Luglio 2019 0 Di Fatto a Latina

Ci sono date che restano nella memoria collettiva: il 12 dicembre del 1969 è una di queste. Valerio Aiolli racconta con il romanzo “Nero ananas” gli eventi drammatici che hanno segnato la storia d’Italia nei cinque anni che vanno dalla strage di piazza Fontana a quella della questura di Milano del 17 maggio 1973.

Lo scrittore, candidato al Premio Strega 2019, ha presentato il suo ultimo libro ieri, nella libreria indipendente Bookcart di Terracina. Ha raccontato ai presenti come, con la desecretazione degli atti riguardanti quell’importante periodo storico, sia nata l’idea di costruire “Nero ananas”. Un libro che racconta dei fatti oscuri di casa nostra e nel farlo non è ideologicamente schierato. Uno studio e una cura dei dettagli iniziati nel 2002.

Valerio Aiolli: come costruire un romanzo sulla realtà

“Nero ananas” è un libro corale, nel quale ha provato a raccontare un pezzo d’Italia estremamente politicizzato. Il periodo che ha fatto perdere alla generazione del tempo “l’innocenza” ed ha lasciato la sua impronta sugli anni a venire, quelli della “strategia della tensione”. La particolarità del libro è data dalle differenti chiavi di lettura. I fatti vengono raccontati e sviscerati attraverso gli occhi dei protagonisti. Personaggi veri o verosimili, che rispettano tutte le idee, raccontando i fatti attraverso le differenti chiavi di lettura.

Valerio Aiolli, immergendosi nello studio degli atti, ha potuto rendersi conto che siamo lontani dalla verità e che queste lacune permettevano l’utilizzo della letteratura. Da qui l’idea di un romanzo anziché un saggio storico.

“Credo fortemente nei romanzi perché riescono a toccare le corde personali di ognuno di noi e ci fanno comprendere meglio le cose rispetto ad una prefazione saggistica. Leggendo ad esempio I promessi sposi riusciamo ad immaginare, attraverso la visione di Alessandro Manzoni, come era il 600 d’Italia meglio di quanto possiamo fare attraverso un libro di storia”.