Quell’acido che buttiamo sul volto di Latina

Quell’acido che buttiamo sul volto di Latina

31 Agosto 2019 0 Di Lidano Grassucci

La bella addormentata che il tempo ha coperto di polvere. Una patina strana che non dice niente. Se entrate a Latina dalle strade grandi troverete il secco degli eucalipti indifferenti, le case disordinate e le bottiglie di plastica a colorare di sporco i cigli delle strade.

E’ come se l’afa avesse fatto sudare questa terra che ora è sporca, sporca, violentata. Volano buste che non degraderanno mai, un’auto davanti a me fa le pulizie di Pasqua nel tempo che passa tra il rosso e il verde, una signora elegante fuma, si guarda intorno e butta via la sigaretta, ha fretta e la sua macchina è linda. Siamo dentro migliaia di gesti di rigetto per questo posto, non lo vogliamo amare ma odiare. Le parole serie di gente impegnata nasconde il disimpegno a stare qui con gli altri. Lasciamo tracce per impedire a chi viene dopo di sentirsi primo, per l’egoismo di essere noi.

La colpa di chi non pulisce non monda la criminalità di chi sporca. Qui nessuno pensa che c’è un dopo i lui, uno che passerà poi, che utilizzerà poi quel posto. Siamo come quelli che buttano l’acido sul volto della donna che dicono di aver amato. Troppe volte qualcuno ha raccontato di bellezze e pulizia in altri posti con l’aggiunta, mica come da noi mentre buttava la cicca della sigaretta .

Sta arrivando l’autunno le foglie copriranno le nostre zozzerie, la nostra volontà di odiare questo posto perché, in fondo, non ci vogliamo stare e l’amore manifesto è solo egoistico possesso