
Radice di due per parlare d’amore
9 Novembre 2019In scela al teatro Moderno di Latina.
“Abbiamo iniziato proprio noi, dieci anni fa…e c’erano sei file di spettatori”. Michele la Ginestra non stacca gli occhi dalla platea e fa proprio il contrario di quello che un attore dovrebbe fare: indugia, ripete. Lo spettacolo è finito e lui continua stare lì, insieme a Edy Angelillo, che ringrazia con grandi sorrisi.
“Ditelo anche agli altri di venire a teatro” continua La Ginestra. Poi si ferma per qualche secondo, il pubblico lo guarda in attesa “anche se già so che con gli abbonamenti il teatro si riempie, però ci sono ancora posti”. E poi guarda di nuovo la platea piena, e anche la galleria.
“Siete arrivati a quattro rappresentazioni” dice. E non se ne vuole andare da quel palco, si ferma di nuovo a guardare il pubblico che sta accanitissimo con i telefonini in mano per immortalare il momento.
“Ecco, sì, le foto adesso… perché durante lo spettacolo…ma poi cosa ci fai con cinque minuti di rappresentazione sul telefonino? Per riprendere hai perso la magia dello spettacolo, vuoi mettere il ricordo bello e intenso che solo la tua di memoria può restituire?”. La memoria dell’anima, non quella da archiviare su una chiavetta USB e dimenticare per sempre.
Michele La Ginestra se lo sente un po’, anzi molto suo il Teatro Moderno, quella sala che a Latina dieci anni fa propose una stagione e arrivò qualche abbonamento. Poi la voce si è sparsa e di abbonamenti ne sono arrivati tanti altri, e chi ce l’ha se lo tiene strettissimo per paura di perdere il posto nelle prime file, conquistate anni prima.
Lo spettacolo? Vale la pena e qualche biglietto ancora si trova.
Michele la Ginestra è collaudato, è uno che sta sicuro sul palco e riesce a prendere per mano il pubblico e a convincerlo che sì, è proprio qui a teatro che è la scelta giusta per un paio di ore di pomeriggio o di sera.
La storia è divertente e piena di spunti. Due ragazzini si conoscono, lei è la bambina emancipata e alternativa, lui un po’ meno moderno. Quando lei le stampa un bacio sulla bocca, lui non ci capisce più nulla al punto tale che riesce a risolvere un problema di matematica.
Si incontrano di nuovo da ragazzi ed è sempre lei a trascinarlo, a fargli battere il cuore, a coinvolgerlo nelle avventure metropolitane da tanto pericolo e poco eroismo.
Filo conduttore di due vite innamorate è l’incapacità di lui di concepire la matematica (ma perché la mamma deve dare i nove decimi della torta e non la torta intera?) e l’estro del momento di lei.
Lei, Edy Angelillo, è un turbine, una wonder woman in grado di cambiare d’abito e di aspetto nel giro di tre secondi. Cambia il volto, cambia tutto, come cambiano le donne quando varia l’età e variano le condizioni di vita.
Lui invece rimane sempre uguale, per poi sbottare che desidera una station vagon da riempire di bambini e di tutto il necessario per il pic-nic.
Radice di Due, La Matematica dell’Amore, scritta da Adriano Bennicelli per la regia di Enrico Maria Lamanna, è un testo moderno e ben strutturato, leggero e profondo, che colpisce l’anima a seconda di come l’anima si sente.
Concentrato, attenzione a non distrarsi, un attimo a guardare il telefono e si perdono battute e atmosfere.
In scena ancora: sabato 9 novembre, ore 17 e 21 e domenica 10 alle 17.30.
Info: 0773.660550 – info@modernolatina.it.