Daniele Vellani, il dj di Latina che fece ballare i brasiliani a Rio de Janeiro

Daniele Vellani, il dj di Latina che fece ballare i brasiliani a Rio de Janeiro

17 Novembre 2019 3 Di Emilio Andreoli

Latina sforna in continuazione talenti musicali di grande livello, penso a Tiziano Ferro e a Calcutta, ma ancor prima, negli anni ’60 a Orazio Di Pietro e a tanti altri di quel periodo. Però io voglio raccontarvi la storia di Daniele Vellani, che non era un musicista, ma un dj ed era un vero talento. Lui la musica l’aveva nel sangue e quando andavi nelle discoteche, dove scratchava  i suoi vinili, non potevi rimanere immobile, dovevi per forza muoverti e ballare.

Daniele Vellani l’avevo conosciuto che era un ragazzino, giocavamo insieme ai giardini del Palazzo M. Abitavamo vicini e ricordo che veniva sempre con il suo cane, un bellissimo pastore tedesco che si chiamava Gurnell. La mamma, signora Luciana aveva una boutique “Elle” in piazza San Marco. A lui non piaceva giocare a pallone, le corse in bici o altri giochi che noi ragazzini facevamo di solito. Daniele, con quei boccoli biondi e gli occhi azzurri pareva venisse da un altro pianeta, sembrava un angioletto.

Nasce Radio Latina uno

Era il 24 dicembre del 1974 quando venne fondata la prima radio privata della città, “Radio Latina uno”. Ricordo che molti miei amici si cimentarono come speaker nei primissimi anni di attività radiofonica. Claudio Malagola, Riccardo Francavilla, Roberto D’Erme, Alessandro Zaffarano, ma ce n’era uno in particolare che brillava più degli altri, ed era proprio Daniele. Conduceva un programma che si chiamava “Occhio al disco”. Già da lì dimostrò di avere una preparazione musicale fuori dal comune.

Se ne accorsero subito i proprietari della discoteca Felix di Latina, che lo vollero a tutti i costi nella loro consolle. Fu subito successo, la pista da ballo gremita senza sosta. In quel periodo lo incontravo spesso alla “Casa del Disco” sempre alla ricerca delle ultime novità discografiche. Dopo aver lavorato per un breve periodo in un’altra discoteca di Latina, il “Seven Sky” Daniele sentì sempre più il richiamo della capitale.

Un dj latinense alla conquista di Roma

Una delle discoteche romane più in voga del momento è il “Bella Blu”, e i proprietari sono alla ricerca di un nuovo dj. Daniele non perde tempo, prepara le borse con i suoi vinili e si presenta per la prova: bello, dolce, intelligente, simpatico, eccentrico e soprattutto eccezionale nelle sue competenze musicali. Ai gestori del locale non pare vero: “E questo da dove arriva?!” si chiedono. Arriva dalla provincia e Dio sa quanto è difficile conquistare i romani se non sei del luogo.

Daniele Vellani

È talmente bravo che è rispettato anche da altri dj, in particolare da due ragazzi altrettanto preparati, che lavorano nella discoteca più famosa di Roma, “l’Isteria”, sono Marco Trani e Corrado Rizza. Tra loro nasce una grande amicizia, cosa difficile tra dj, e la notte chi finisce prima va dall’altro. Ognuno ammira il lavoro reciproco, si confrontano, parlano di musica anche dopo averla mixata tutta la sera, con le orecchie quasi dolenti. C’è un altro giovanissimo dj che lavora in un’altra famosa discoteca romana “il Veleno” che va ad osservare quei tre ragazzi così bravi e preparati, e lui ha ancora molto da imparare, è un certo Lorenzo Cherubini che non è ancora diventato “Jovanotti”.

Daniele studia in continuazione, sperimenta nuovi sound e al “Bella Blu” si diverte, attacca la serata addirittura con la musica classica per poi crescere di ritmo. Il locale è frequentato da persone facoltose e anche molto esigenti musicalmente parlando e di Daniele hanno quasi una venerazione. Ma la stagione termina a maggio, e d’estate? Un’estate viene segnalato ai proprietari di un locale in Sardegna, sulla Costa Smeralda, ed anche lì è un grande successo, e non sarà un caso isolato perché lo chiameranno anche nelle stagioni estive successive.

Daniele Vellani in consolle

L’appuntamento con Daniele a Rio de Janeiro

Siamo nel 1985: i proprietari del “Bella Blu” decidono di aprire un locale in Brasile, a Rio de Janeiro, il “Caligola”. Trovare un dj da quelle parti non è difficile, ma loro vogliono solo Daniele a quella inaugurazione. Manca un mese all’apertura del “Caligola”: io  ho appena finito la serata al “Much More”, una maxi discoteca nel centro di Roma, ma per tornare a casa devo affrontare il buio della Pontina, che non è ancora tutta a doppia corsia. Ci vuole assolutamente un caffè. Entro nel bar e incontro Daniele, ha appena finito di suonare e io di ballare:

“Ciao Emilio, che fai da queste parti?”

“Ciao Daniele, sono stato al “Much”. Ti posso offrire il caffè?”. Dopo il caffè due chiacchiere, infine mi dice:

“Vado a Rio de Janeiro a inaugurare un locale”

“Ma quando?”

“Tra un mese esatto”

“Ma pensa che anch’io sarò a Rio per quella data”

“E allora vieni a trovarmi, lascerò il tuo nome all’ingresso” L’ho ringraziato e salutato con un abbraccio.

Stupenda Rio: vado a visitare il “Cristo Redentore” che domina la baia, fa un caldo atroce e la testa mi scoppia. Torno in albergo e misuro la febbre, il termometro segna 41°. Finisce così la mia vacanza in Brasile con il rimpianto, di non aver vissuto l’emozione di Daniele nella sua prima al “Caligola”.

La tragica fatalità e il ricordo di un amico

Daniele si ferma tre mesi in Brasile, per poi tornare nella sua Latina dove ha la sua famiglia, l’amore e i suoi amici. Ormai è nell’olimpo dei dj, è considerato tra i più bravi sul territorio nazionale. Gira l’Italia da nord a sud dove lo chiamano per inaugurare nuove discoteche. Proprio come succede la sera del 30 aprile 1988 a Novara. Non è in perfetta forma, è sotto antibiotico per un forte dolore a un dente. Il papà cerca di farlo desistere, ma la passione per il suo lavoro è troppo grande e non si tira indietro. È  l’alba e sta tornando in albergo, quando in un lungo rettilineo, a causa di un colpo di sonno, i suoi sogni si infrangono contro un guardrail a soli 28 anni.

Corrado Rizza e Daniele Vellani

Il suo caro amico, e collega romano, Corrado Rizza, ora dj negli States a Miami, lo ricorda così:

“Di Daniele ho dei ricordi indimenticabili. La notte, dopo aver lavorato, andavamo spesso a Porta Portese a scegliere i dischi mentre allestivano il mercatino. Oppure rimanevamo a chiacchierare io, lui e Marco Trani fuori “l’Isteria”. Una notte vidi dentro una macchina l’assessore alla cultura Renato Nicolini, l’inventore della manifestazione “l’estate romana”. Non feci in tempo a dirlo che Daniele gli bussò al finestrino e gli disse: “Assessore perché non organizziamo una serata con tutti i dj in piazza del Popolo, sai che festa uscirebbe?!” e lui gli rispose che era proprio una bella idea. Daniele era fatto così, aveva un viso angelico, ma anche una gran faccia tosta, non lo spaventava nulla. Era stato pure in una trasmissione con Raimondo Vianello e Sandra Mondaini, e io credo che avrebbe potuto fare pure l’attore. Musicalmente poi è stato un grande precursore, era avanti a tutti e se ne accorsero anche due produttori discografici, Paolo e Pietro Micioni, che gli fecero realizzare un remix di Mike Francis. L’ultimo ricordo che ho di Daniele è l’incontro casuale in giro per Roma tre giorni prima della tragedia. Pioveva e ci abbracciammo.” Per un attimo Corrado ferma il racconto, sento la sua commozione anche se siamo al telefono e io non posso vederlo. Poi prosegue:

Di quell’abbraccio avverto ancora il suo profumo

 

Daniele Vellani, era bello, bravo e geniale, ma soprattutto era un ragazzo che sapeva fare comunità e tutti gli volevano bene. La sua storia mi ricorda molto quella di Francesco Porzi “Biscotto”. Entrambi molto attaccati alle loro radici, nonostante il successo li avesse portati in giro per il mondo e lontani da Latina. Entrambi morti troppo giovani, ma che hanno lasciato un segno indelebile tra i ragazzi degli anni sessanta e quelli del settanta. Ed entrambi meriterebbero qualcosa di più di un semplice ricordo. Dedicargli una via, una piazza…, e non mi venite a dire che occorrono mille firme per ottenerlo, perché questo, ritengo sia un atto dovuto alla città e alla loro memoria.

 

Ringrazio la sorella, Sandra Vellani, Alessandra Baldisserri, Riccardo Francavilla e Corrado Rizza