Cisterna città di donne forti, il convegno su povertà educative

Cisterna città di donne forti, il convegno su povertà educative

19 Novembre 2019 0 Di Luca Cianfoni

Si è svolto ieri a Cisterna il convegno sulla povertà educative “Cosa posso fare per te…uno sguardo sui minori senza infanzia”, incontro organizzato dal CIF di Cisterna insieme al Ponte Onlus Odv.

Il convegno a Cisterna sulle povertà educative

Il convegno di ieri pomeriggio è stata un’occasione per parlare di un tipo di povertà che deriva da quella economica, quella educativa. Alla presenza dei relatori si è aggiunta quella della assessora al Welfare e alla Sanità di Cisterna di Latina Federica Felicetti, che sul finire del convegno ha evidenziato come uno dei problemi dei servizi sociali sia la loro percezione negativa:

Purtroppo i Servizi Sociali vengono percepiti come negativi, come quelli che “ti portano via i bambini”, invece no, su questo c’è da fare molto lavoro perché i servizi sociali sono quelli che aiutano le persone in difficoltà, che cercano di migliorare alcune situazioni.

Save the Children e l’infanzia a rischio

Il convegno è stato pieno di contenuti molto profondi, da quelli più legati alla praticità con la dottoressa Federica Borelli della Direzione Regionale Inclusione Sociale che ha presentato le politiche e gli interventi concreti che la Regione Lazio attua sul territorio, gli interventi finanziati e quelli ai quali è possibile accedere; fino a Save the Children che invece ha esposto i contenuti dell’atlante dell’infanzia a rischio, analizzando la variazione dei dati negli ultimi dieci anni e facendo capire l’azione che questa Ong ha fatto sul territorio di Cisterna dopo l’uccisione delle due bambine a Collina dei pini da parte del padre.

Dopo quell’orrendo episodio di cronaca, c’è stato intervento organico da parte nostra non solo sulla famiglia, che ormai non c’era più, ma su tutto il tessuto sociale che gli orbitava intorno, i compagni di scuola, le insegnanti, la scuola. Tutto questo ha creato rete e ha salvaguardato quella situazione da conseguenze molto gravi.

Le povertà educative europee sugli stranieri

Infine c’è stato l’intervento di Lavinia Bianchi, cisternese di nascita ed emiliana di adozione che ha parlato della povertà educativa nella quale sono immersi i minori stranieri non accompagnati. Il tema trattato interessava molto la platea, molto nutrita di insegnanti e dirigenti scolastici. La riflessione portata dalla professoressa Bianchi poi ha virato su come viene visto e percepito lo straniero nel nostro paese, sottolineandone una visione ancora coloniale e non umana.

Il migrante ai nostri occhi, deve essere povero, da aiutare, da compatire. Deve essere piccolo e non aitante, deve vestire per forza male. Così il migrante, per non poter essere invisibile alla società, per essere aiutato deve adattarsi alle aspettative di chi ha davanti, perché con questo capisce che può essere preso in considerazione e quindi aiutato. Questo modo di fare rivela un punto di vista coloniale da parte di noi europei e nella fattispecie italiani. Così facendo il migrante si autocolonializza e regredisce inevitabilmente nel suo comportamento.

Convegno a Cisterna sulle povertà educative, quale segnale?

Un incontro veramente interessante dunque che ha tenuto incollati alle sedie tutte le persone, o meglio le donne che hanno partecipato all’incontro. Sì perché le presenze maschili potevano contarsi sulle dita di una mano e questo è un grave problema. Perché se in una città dove ci sono stati molti episodi di femminicidio si fa un convegno sulle povertà educative, significa che qualcosa si muove, che effettivamente una parte della popolazione non vuole essere sopraffatta dall’onda di odio e indifferenza, perché dove c’è povertà educativa, c’è disagio sociale, tutto humus che alimenta purtroppo un clima di violenza. Dunque che in una città in cui ci sono stati molti episodi di femminicidio si faccia un convegno del genere e non sia presente nemmeno un uomo, questo non è accettabile, perché le persone che dovrebbero essere più educate dovrebbero essere proprio gli uomini, il cosiddetto sesso forte, che forte invece non è e dimostra la propria debolezza uccidendo.