Achille Mauri: “ignoranza e politica vanno completamente insieme”

Achille Mauri: “ignoranza e politica vanno completamente insieme”

20 Novembre 2019 0 Di Fatto a Latina

Di Glenda Castrucci

 

Ci lamentiamo sempre, ci lamentiamo costantemente di qualcosa, inevitabilmente, durante le nostre giornate accade sempre qualcosa che ci infastidisce, che ci provoca il nervoso, che ci fa arrabbiare, qualcosa che ci manda fuori dai gangheri. Ci lamentiamo perché il treno fa ritardo, perché rimaniamo imbottigliati nel traffico, perché il supermercato ha aumentato i prezzi, perché le strade sono piene di buche, perché il vento sradica gli alberi, perché la maglia che tanto ci piaceva si è bucata. Ci lamentiamo sostanzialmente di un’infinità di problemi. Qualcuno, però, ha mai pensato di indirizzare le proprie lamentele ad un problema che non ha forma, né materia, ad un problema quasi impercettibile ma che invece è grave e radicato, un problema che quasi racchiude tanti altri problemi, gli stessi che ci esasperano? Qualcuno si è mai soffermato sul problema dell’“ignoranza”?

Spesso, anzi, quasi tutti i giorni la sentiamo nominare questa Signora Ignoranza, a volte ci divertiamo a schernire i nostri amici, così per gioco, chiamandoli Ignoranti. Ma chi è e cosa fa la Signora Ignoranza? L’ignoranza è la causa dei più grandi problemi dell’umanità, delle scelte sbagliate; il non sapere, il non voler sapere, il “non mi interessa”, il “non mi è permesso”, ci rendono automi incapaci di prender posizioni, di ragionare logicamente, di dire “no, non è come dici tu, perché io ho studiato che…”. L’ignoranza è sempre esistita, da secoli e secoli, e si è sempre combattuta nella storia con l’alfabetizzazione, con l’obbligo scolastico, con la lettura, con la musica, con le arti. Ci dicevano a scuola, da piccoli, che studiare era importantissimo, che guai a chi non studiava, perché diventava un ciuccio, un inetto, un buono a nulla, che leggere i romanzi e studiare la storia fan nascere il pensiero critico, ci aiutano a non commettere i grandi errori del passato, che l’informazione doveva essere il nostro pane quotidiano. Ce lo dicevano le maestre, ce lo diceva la televisione, ce lo dicevano le canzoni dei grandi cantautori oramai scomparsi. La Signora Ignoranza è una brutta bestia perché ti fa infinocchiare dalle parole di chi ne sa più di te, o dovrebbe, ti rende vittima delle retoriche, vulnerabile dinanzi ai potenti, sensibile ai lavaggi del cervello. Tutti abbiamo paura della Signora Ignoranza.

E allora come mai nel XXI secolo alberga ancora tra di noi tanta ignoranza? Come mai sempre più giovani abbandonano la scuola? Come mai non ci si iscrive più all’università? Come mai non si leggono più i romanzi, le poesie e i grandi drammi della letteratura che han fatto la storia? Come mai si sta incollati allo smartphone, scorrendo le fotografie delle modelle, delle influencer, degli attori e dei calciatori, sperando di diventare come loro? E come mai se ci viene posta la domanda “e tu da grande cosa vuoi fare?” ci viene risposto “voglio diventare famosa perché quelli famosi sono ricchi pure se non hanno studiato, e studiare costa troppo”?

La grande risposta al perché dell’esistenza della Signora Ignoranza, che non se ne vuole proprio andare da un’altra parte, non potrebbe forse essere che ci vogliono così? Non potrebbe forse essere che ci vogliono bontemponi, sornioni e ignoranti perché a Loro gli fa comodo così? Una massa “studiata”, educata, critica e rigorosa, non permetterebbe mai a Loro di lasciarsi burlare, di farsi beffare ogni dì, con promesse non mantenute, con proposte di leggi mai presentate, con riforme mai attuate, non li mica eleggerebbero, non gli mica darebbero il potere che hanno. Non son mica ignoranti quelli della massa studiata. E non si tratta di teorie complottiste, di paranoie, di insulsaggini, di “ma che cavolo ti inventi”, ma della triste realtà che, da che mondo è mondo, l’educazione è nemica della politica.

Ebbene è proprio questo il punto: ignoranza e politica vanno a braccetto da sempre, sono una coppia stabile, non hanno mai avuto crisi di rotture, stanno benissimo insieme.

Ce lo dice anche Achille Mauri. Achille Mauri è il presidente delle Messaggerie Italiane, holding editoriale italiana, della Scuola dei Librai, e della GeMS (Gruppo Editoriale Mauri Spagnol), attivo sia nell’editoria che nella distribuzione dei prodotti editoriali, nonché autore di due romanzi: “Anime e acciughe” e “Il paradosso di Achille”. Nato a Rimini, trasferitosi nella Roma degli anni Sessanta, vive attualmente a Milano. Ed è proprio a Milano, il 15 Novembre scorso, durante l’evento del BookCity, nell’Aula Magna del Siam, Società d’Incoraggiamento d’Arti e Mestieri, che ha sputato fuori la verità delle verità:

“[…] I tedeschi spendono il 3% del PIL in educazione, noi siamo quelli che spendono meno, l’1%. I greci spendono l’1,1%, i norvegesi il 7%, i coreani il 5%. Quindi quello è il grande tema: l’ignoranza protratta nel tempo per conservare un po’ di politica reazionaria, perché le due cose vanno completamente insieme, ignoranza e politica vanno completamente insieme”.

Ci troviamo essenzialmente, in un’epoca storica che esige il riapparire del passato, che spera e lotta per riconquistare un’autorità (sbagliata), conviviamo con una politica, reazionaria appunto, che ci blocca ogni tentativo di innovazione, che ci sbarra la conversione da ignoranti a scienziati, perché ha paura della rivoluzione, teme la voce del popolo.

Se ce lo dice anche Achille Mauri, che insomma, è uno molto più “studiato” di noi, non è forse ora che iniziamo a fare qualcosa per migliorare la nostra istruzione? Non è forse ora che impariamo ad informarci autonomamente su ciò che ci accade intorno, per cambiare e rivoluzionare? Non è forse questo uno dei più grandi problemi che dobbiamo affrontare? Non è questa la vera lamentela che dovrebbe tormentarci le giornate?  L’ignoranza si ripercuote su ogni aspetto della nostra vita, da come ci si rivolge ad una persona più anziana di noi, alla scelta elettorale sbagliata, dallo scambiare persone di una nazionalità per un’altra, al fare donazioni misericordiose ad associazioni che sperperano il denaro anziché aiutare il bisognoso, dalla mamma che siede sulla seggiola il bambino con un tablet in mano piuttosto che leggergli una fiaba, al negare la storia di Popoli e Nazioni che hanno sofferto e soffrono ancora. Iniziamo dal basso per arrivare fino alla cima: impegniamoci tutti ad appesantire il proprio bagaglio culturale, sproniamo i giovani a continuare gli studi, educhiamo i piccini alla letteratura e alla storia, diffondiamo il verbo che l’ignoranza è cattiva, è infida, ma si può combattere con un libro in mano. Perché un semplice libro, una semplice arma di carta e inchiostro, ti apre la mente, ti fa viaggiare, ti fa vedere cose che mai avresti sognato di vedere, ti fortifica lo spirito, ti sollecita alla critica, ti attiva il pensiero: la guerra più imbattibile dell’universo è quella di sconfiggere una mente colta, e non c’è politica che regga difronte alla rivoluzione culturale.

 

nella foto Achille Mauri