
Goretti e la diagnostica alta, pardon “così, così”
18 Dicembre 2019Se parti per vincere la coppa dei campioni e poi ti danno la promozione in serie D, un poco ci rimani male. “Ma lei non doveva andare sulla Luna?” “Certo, ma pe sicuranza me so fermato a Velletri, l’ho fatto per stare più fresco”.
L’alta diagnostica sognata da Alfredo Loffredo per anni, e pure coltivata, è diventata diagnostica, non alta, non bassa, diagnostica.
Oggi l’hanno inaugurata al Santa Maria Goretti in pompa magna, con la Fondazione Roma. Tutto bene, da Velletri si vede i piano fino al mare, ma non è la luna.
Noi, dico noi a Latina, ci accontentiamo, siamo un poco così, senza possibilità, tanto pe campà, pe staccè, pe fa vedè.
Tanto per far rumore, qui ci accontentiamo. Volevamo un teatro comunale e grande, ma perché abbiamo il teatro dei preti. Volevamo, pensate, la squadra di pallavolo in serie A, ma perché meglio che vanno a Cisterna, so impicci, ma chi ce lo fa fare?
In fondo volevamo essere normali, e per farlo volevamo una diagnostica eccezionale, un teatro eccezionale, una squadra di campioni. Abbiamo niente, una diagnostica così, così.
E i sogni di Alfredo Loffredo? Lui l’unico borghese della città la sognava come città, resta un piccolo paese, con piccole cose.
Ma come in ogni piccolo paese quando c’è la festa sono tutti contenti, i resto che fa. E i romani tornano nella loro città , noi restiamo qua un poco soli, anzi sempre di più.