Treno dixit 2020-2/ La città del sole di Coletta: il modello di viale Kennedy

Treno dixit 2020-2/ La città del sole di Coletta: il modello di viale Kennedy

22 Gennaio 2020 0 Di Lidano Grassucci

Arriva piangendo l’assessore, non ci crederete ma pure il treno sta in anticipo, a smentire luoghi comuni. Piange l’assessore, il maresciallo lo conforta (anche so è impegnato in approfonditi studi craxiani), lo spagnolo cerca di stemperare. “Direttore, abbiamo sbagliato tutto, non abbiamo capito nulla”, e piange. “Ma di che parli?”, la cosa si fa seria.

“Dici sempre che Coletta non ha fatto nulla, non ha una idea della città del sole, di utopia”

Il maresciallo lo guarda stupefatto: “da quando hai fatto il corso da ufficiale sei forbitissimo, me pari Cacciari”

Ma l’assessore non demorde: “Passavo sulla strada grande che va da borgo Piave a Latina fiori e ho visto il quartiere modello, realizzato, fatto, e bellissimo”

“Bellissimo?”.

“Sì, illuminato che pareva Natale, pulito, la gente serena. Pensa nessuno osa buttare neanche una cicca per  strada, hanno superato anche la raccolta rifiuti differenziata, loro non ne fanno proprio di rifiuti, lungo le strade non ci sono auto, certo i negozi difettano un poco ma non sono meno di quelli rimasti in centro”

“Un paradiso?”

“La parola giusta, un paradiso. Pensa che sono così tutti onesti che non c’è la stessa presenza di vigili urbani che nel resto della città, cioè zero, ma non ci sono reati, bandita la violenza, tutti onestissimi che quelli di Coletta si sono stupiti sentendosi in colpa della goccina di pipì fatta fuori dalla tazza al bar”.

“L’eden”

“Armonia, ricordi il discorso di Pericle che il sindaco fece all’insediamento della consiliatura? Qui c’è quel rigore. E, pensa, manco serve il Teatro che tu, direttore, tanto vuoi, qui non c’è farsa, non c’è tragedia, non c’è lirica, qui c’è armonia eterna. Poi tanti fiori, pare di stare in Austria, tristezza compresa. Il mercato annonario è superato, qui manco si mangia e quelle odiose palazzine che poi si debbono pure sequestrare sono sostituite da elegantissimi loculi”

“Dio mio, quindi il piano è di estendere alla città quel modello?”

“Pensa non serve la discarica, qui entrano fiori ed escono fiori, qui è (quasi per tutti) un paradiso, ed esce un solo giornale che ha sempre lo stesso titolo “requiescat in pace. Pensa, è così bello che le pulizie le fanno gli angeli, e a Montello Lessio pianta le rose”

“Ma che è il camposanto?”

“Ma che dici, è la città della virtù senza lo sporco di vivere”