Walter Ricci trio, serata indimenticabile per il jazz a Latina

Walter Ricci trio, serata indimenticabile per il jazz a Latina

26 Gennaio 2020 0 Di Luca Cianfoni

Ieri 24 gennaio Walter Ricci insieme a Dario Rosciglione e Luigi Del Prete si sono esibiti al Circolo Cittadino di Latina, regalando un grandissimo tributo a Nat King Cole e donando una serata unforgettable, indimenticabile, al pubblico che è riuscito ad accaparrarsi gli ultimi posti liberi.

Walter Ricci e Nat King Cole

Che il Circolo Cittadino di Latina sia stracolmo e non riesca più a contenere la mole di persone che si assiepa al tavolo dei biglietti del Latina Jazz Club, questa è ormai cosa nota. Non fa più notizia nemmeno il fatto che gli artisti che stanno costellando questa stagione siano di un livello altissimo, ma la serata di ieri lo ha dimostrato in pieno. Un Walter Ricci in splendida forma ha condotto un concerto memorabile nella sala Orazio Di Pietro del Circolo Cittadino Sante Palumbo di Latina. In sole tre persone sono riusciti a riempire la sala di note e sonorità grazie alla loro semplicità degli arrangiamenti. Il loro livello tecnico è talmente alto che anche quando ad accompagnare la voce calda e decisa di Walter Ricci, sono solo alcune note singole del contrabbasso di Dario Rosciglione e le carezze fatte da Luigi Del Prete alla sua batteria, sembra comunque che a suonare sia un’orchestra intera .

La prima parte di Unforgettable di Walter Ricci

I tre “di Bolzano”, come scherza ad inizio serata il giovane cantante napoletano iniziano subito con due grandi classici uno del jazz e l’altro e cantante statunitense Nat King Cole. I’ve got you under my skin, di Cole Porter portato al definitivo successo da “The VoiceFrank Sinatra, rompe il ghiaccio con il pubblico di Latina. In questa canzone viene subito alla luce l’idea jazz che ha Walter Ricci e la sua band: divertimento, libertà, improvvisazione. Non è un caso che nel solo di piano, Walter Ricci inserisca la melodia di ‘o sole mio, e poi ride divertito guardando i suoi due complici, come se avesse vinto una scommessa. Il solo di contrabbasso di Dario Rosciglione poi è un lungo monologo che porta immediatamente nella sala del circolo cittadino, quell’atmosfera jazz, indescrivibile a parole. Il solo termina, i suoi complici lo guardano stupefatti e lui, come se non avesse fatto nulla, alza le spalle, come a dire “tranquilli, non ho fatto nulla”; è questo il bello dei musicisti, che non sanno realmente le emozioni che regalano al pubblico, ma le condividono così, come se stessero bevendo un bicchiere di acqua. A seguire è L.O.V.E. in cui è il piano a dare il ritmo alla batteria, eseguendo piccoli pattern all’inizio della canzone. La voce di Walter Ricci rapisce le orecchie del pubblico che viene accompagnato dal ritmo avvolgente della batteria e le note calde del contrabbasso. Il ritmo cadenzato di Unforgettable sintonizza tutti i cuori e tiene gli occhi e le orecchie incollate a Walter Ricci e alle sue doti vocali e pianistiche che sorprendono sempre, colgono di sorpresa, e meravigliano. Segue un’altra cover che esce un po’ dal campo jazz ma che con le sue movenze sinuose e la sua anima latina, ben si adattano alla serata: Quizàs, quizàs, quizàs, che strizza quasi l’occhio a un tango. E all’atmosfera da sala da ballo creata con questa canzone, ben si adatta la successiva I love you for sentimental reasons un lento vero e proprio, in cui la semplicità dell’arrangiamento dona ricchezza a tutta la canzone. Si chiude infine la prima parte di questo concerto con una cover di un pianista jazz americano su cui Walter Ricci ha scritto il testo. Un tripudio di musica, sembrano essere diventati improvvisamente un’orchestra sul palco. Walter Ricci vola sulla tastiera, Dario Rosciglione sembra andare in picchiata come un’aquila sul suo contrabbasso, Luigi Del Prete è velocissimo e con il suo sguardo fisso e vitreo sembra quasi non vederla la batteria, mentre si susseguono colpi infiniti sui tamburi.

La seconda parte del concerto

Si ricomincia con Just in time ed immancabile arriva uno scat molto preciso di Walter Ricci e uno degli indimenticabili walking del contrabbasso di Dario Rosciglione. In questa seconda parte del concerto i tre artisti sul palco del circolo cittadino immaginano come Nat King Cole canterebbe alcune canzoni famose e allora si parte da Pennies from Heaven, poi The Shadow of your smile in cui Del Prete per creare atmosfera non usa le spazzole, troppo aggressive per il tono dolce e delicato della canzone, ma utilizza direttamente le mani su piatti e tamburi.. Si continua poi con You don’t know me e il riarrangiamento di uno standard jazz It’s all right to me, velocissimo e che sembra quasi improvvisato: i tre musicisti si divertono come pazzi, si fanno scherzi musicali.

“È questo il bello del jazz che entri nel camerino e puoi fare un arrangiamento e suonarlo direttamente sul palco senza provare.”

Insuperabile la tecnica e il modo di suonare di Del Prete, dopo aver visto lui è impossibile prendere di nuovo in mano le bacchette per un altro batterista. A chiudere la serata sarà un classico della musica italiana Guarda che luna di Fred Buscaglione, che nelle mani di Walter Ricci diventa sinuosa, elegante, ammiccante, prendendo sfumature che ricordano il cantautore italiano Sergio Cammariere.

Immancabile il bis, in cui i tre musicisti suonano un brano del nuovo album Stories di Walter Ricci, Del resto e Bye bye blackbird; i tre sembrano non voler finire di suonare, come anche il pubblico non vorrebbe che scendessero mai più dal palco.

Una serata straordinaria con Walter Ricci e la sua band

Una serata straordinaria dunque, dove si è potuto vedere ed ascoltare sul palco del Latina Jazz Club tre talenti mostruosi del jazz italiano che con pochissimo arrangiamento sono riusciti a sostenere un intero concerto trovando sempre l’originalità nei loro strumenti. Da sottolineare il divertimento e la gioia con cui i tre musicisti sono sul palco, non inferiore ad una tecnica strumentale invidiabile. La libertà è nelle loro dita e la si nota soprattutto negli inserimenti all’interno dei soli di Walter Ricci, di melodie di altre canzoni anche non appartenenti alla storia del jazz. Le note di Dario Rosciglione sul contrabbasso sono un balsamo carezzevole per le orecchie del pubblico e lo stile della batteria di Luigi del Prete è qualcosa di ineguagliabile; le sue mani volteggiano nell’aria mentre le bacchette colpiscono da qualsiasi angolazione i piatti e i tamburi, con la punta, di lato, in qualsiasi maniera. La padronanza della voce e della tecnica nella precisione delle note intonate sia nei bassi che nei registri alti da parte di Walter Ricci infine sono la conferma di una grande carriera per questo talento del jazz italiano.